Mark Isham



album in pagina:

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Vapor Drowings
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Trouble In Mind
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The Beast Of War
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Mark Isham
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Tibet
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The Moderns
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Blue Sun
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Miles Remembered: The Silent Way
  Project

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Last Dance
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The Public Eye
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We Begin (with Art Lande)
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Film Music
- Castalia


collabora in:

- Back Against The Wall
  (Herbie Armstrong)

- Desert Mandaures
  (Art Lande)


- Both Sides Now
  (Joni Mitchell)

- Beautiful Vision
- Common One
- Inarticulate Speech Of The Heart

  (Van Morrison)

- Brilliant Tree
- Secrets Of Beehive

  (David Sylvian)

- Ancient Heart
  (Tanita Tikaram)

- Cloud About Mercury

  (David Torn)

- Omonimo
  (Suzanne Vega)

- Chansons Des Mers Froides
- Glyph
- Light In The Dark

  (Hector Zazou)



Il trombettista Mark Isham, veterano jazz già attivo in Scandinavia alla fine dei Settanta nel quartetto di Art Lande, poi al seguito di Van Morrison (che accompagnò in cinque album) e poi leader del Group 87 (con Patrick O'Hearn e Peter Maunu), è un contraltare schizoide di John Hassell.

Nel 1983 incide
Vapor Drawing, accompagnato soltato da un percussionista e da se stesso al synth. Many Chinas e In The Blue Distance sono ipnotici e allucinati jazz-rock con la tromba che geme lenta e solenne, come annoata nel primo e funerea nel secondo. Nel brano Sympathy And Acknowledgement Isham si cimenta anche al minimalismo di Steve Reich. Il crescendo marziale e pomposo di On The Threshold Of Liberty parla una lingua blasfema, come se Carla Bley suonasse il bolero di Ravel, Raffles In Rio adatta il minimalismo al samba (o viceversa), in Men Before The Mirror si ripetono ciclicamente melodie orchestrali tragiche e minacciose. Il programma sfiora il farsesco quando Isham intona la fanfara nippo-caraibica di Mr. Moto's Penguin. Il minimalismo e il free jazz vengono così rivisitati per ampliare il vocabolario, in particolare verso i suoni del Terzo Mondo.

Fin da quegli esordi la musica di Isham è sfumata e onirica, fatta di volute eteree, di echi manieristici, di incubi minimalisti, di crescendo allucinati, di marce alla Morricone.

All'improvviso Isham abbraccia però le atmosfere contemplative della new age e diventa uno specialista di colonne sonore per il teatro e il cinema: gli acquarelli ambientali di
Never Cry Wolf (1983), tratto da una sua prima colonna sonora, il minimalismo da camera di Mrs Soffel (1984), le fanfare elettroniche di Times Of Harvey Milk (1985).

Per la colonna sonora di
The Moderns ricorre al jazz sofisticato degli anni '20 e '30.

In
Castalia il suo stile si perfeziona in un cool jazz atmosferico che discende dalle colonne sonore dei film noir, ma aggiornato al jazz-rock dei Weather Report (A Meeting With A Parabolist), alla world music di David Sylvian (Grand Parade), al blues notturno di Miles Davis (Gracious Core).

La logica conseguenza di questa svolta verso la world music sono le due suite che compongono la colonna sonora di
Beast Of War: Badal (aperta ad un lamento arabo, sventrata da un riff maniacale, cullata da una tromba hasseliana su ritmi di palude, sommersa da rumori di jungla e inghiottita in riti arcani con una nostalgica tromba alla Miles Davis) e Nanawatai (delirio alla Hassell su vocalizzi fluttuanti e poi incubo metronomico dalle cadenze orientali).

Il nuovo corso culmina nell'ambiziosa, monumentale sinfonia in cinque movimenti di
Tibet, orchestrata per un ricco complesso da camera (fra gli altri Bill Douglas al flauto, Peter Maunu e David Torn alle chitarre).

Per quanto manieristica e ridondante, quest'opera distilla i suoni più cristallini e introversi della sua carriera, assorbendo ispirazioni tibetano che vanno dai proverbiali campanelli ai canti liturgici e amalgamando i timbri strumentali più disparati in un flusso elegante ed omogeneo di musica tonale. Le atmosfere più immediate sono forse quelle del quarto movimento, dove il preziosismo jazz-rock della sua tromba si sposa a una suspance metafisica, mentre quelle in cui meglio si esprime la suggestione dei cerimoniali tibetani sono quelle del primo e dell'ultimo movimento (proprio quelle dove Isham è più assente).

L'album omonimo del 1990 apre invece a sorpresa per il canto. Aiutato da David Torn (magistrale nel gran finale di
Turkish Delight), Isham si tramuta in un Miles Davis per poveri (le atmosfere magiche di Ashes And Diamonds e Toward The Infinite White) o in un Chuck Mangione dei ricchi (le ballad sentimentali Marionette e Honeymoon Nights).

Songs My Children Taught Me raccoglie quattro suite strumentali (composte in anni diversi come corredo a una collana per bambini) che commentano musicalmente altrettante celebri fiabe: Steadfast Tin Soldier, The Emperor And The Nightingale, Thumbalina, The Emperor's New Clothes. La durata media è intorno ai diciotto minuti e Isham ha tutto il tempo di mettere in luce le sue qualità di ipnotizzatore di classe.

L'anno dopo Isham diventa famoso grazie alla colonna sonora per A River Runs Through It (una specie di suite celtica), che riceverà ogni sorta di premi.

Fra le sue colonne sonore si contano
Mrs Parker And The Vicious Circle (ancora jazz degli inizi del secolo), The Public Eye (big band degli anni '40), Quiz Show (lo stile di Count Basie), Home For The Holydays (lo stile del Modern Jazz Quartet), Romeo Is Bleeding (l'improvvisazione d'avanguardia). Anche dal vivo Isham si cimenta nel jazz con questa propensione all'identificazione totale, prendendo di volta in volta di mira uno stile celebre del passato. Non stupisce pertanto che Blue Sun sia un album di jazz, dedicato al mitico Kind Of Blue di Miles Davis.

Isham è il trait d'union naturale fra jazz-rock, minimalismo e world music, maestro nell'utilizzare elementi di tutte le culture musicali per costruire raffinate e sinistre atmosfere. Con le sue fantasie elettroniche pan-etniche si è proposto come il Ry Cooder del cinema underground (in particolare per i film di Paul Rudolph).

Piero Scaruffi da:
Enciclopedia della Musica New Age, Elettronica etc.
ed Arcana (1996)



- Vapor Drowings
(1983) Windham Hill 371027 - cd

1. Many Chinas 4.05 - 2. Sympathy And Acknowledgement 8.17 - 3. On The Threshold Of Liberty 7.27 - 4. When Things Dream 2.43 - 5. Raffles In Rio 4.38 - 6. Something Nice For My Dog 2.49 - 7. Men Before The Mirror 6.07 - 8. Mr. Moto's Penguin 3.18 - 9. In The Blue Distance 4.06

Musicians:
Mark Isham, Peter Van Hooke

Produced by Steven Miller
Recorded at Eastcote Production, London, April-May 1983
Engineering by Steven Miller

Figlio d'arte, impostazione classica, un mai sopito amore per il jazz, Mark Isham è un eccellente polistrumentista il cui nome è certamente familiare. Un nome che ci siamo abituati a leggere - in genere seguito dalla dicitura "trumpet and synthesizers" su gli ultimi dischi di Van Morrison e che finalmente vediamo incorniciato nella grafica impeccabile dell'amata Windham Hill.
Vapor Drowings è il titolo che descrive alla perfezione il contenuto di quest'opera d'esordio: musica senza contorni, tiepida e rarefatta, pronta a scomparire quando la si guardi in controluce e dedita all'esplorazione delle possibilità offerte dall'elettronica. Un'elettronica - teniamo a sottolineare - calda e amica, che rinvia inevitabilmente agli "ambient" di Eno ma che sa sfoggiare tinte inedite e soluzioni di singolare suggestività.
Isham è senza dubbio musicista colto e preparato ed ha fatto tesoro dei consigli di certa scuola "innovative" (Clara Mondshire in primis), rielaborando in modo efficace:
Raffles In Rio e Men Before The Mirror aprono verso un suono a più strati che conquista grazie al grande gusto impiegato e alla leggerezza di tocco. Un orecchio attento saprà raccogliere echi di certi Weather Report (dalle parti di Sweetnighter) in Many Chinas o avvertirà i risultati della lezione minimalistica nel fraseggio ossessivo di Sympathy And Acknowledgement, sorta di danza immobile cui nuoce una durata forse un po' eccessiva, ma tutti questi richiami non intaccano minimamente l'originalità dell'operazione.
Brani come
On The Threshold Of Liberty e Mr. Moto's Penguin trattengono qualcosa di Inarticulate Speech Of The Heart e ci dicino quanto sia stretto il legame - anche in termini di qualità del risultato - tra Mark e Van Morrison. Di Something Nice For My Dog diremo soltanto che è incantevole con quel suo piglio lieve e melanconico; The Blue Distance si farà ricordare per quei quattro accordi al piano, carichi di un'indicibile nostalgia.
Un lavoro introspettivo - come era giusto attendersi da un amico intimo di Van Morrison - denso di idee e di annotazioni, estremamente sorvegliato e mai banale: quel che si dice una rivelazione.
La Windham Hill esce a testa alta da questa sfida con sonorità e marchingegni all'apparenza del tutto estranei allo spirito che sembra animarla, e
Vapor Drowings schiude prospettive emozionanti per il futuro dell'etichetta.
Antonio Curtoni da Buscadero n° 33 gennaio 1984

- Trouble In Mind
with
Marianne Faithfull
original motion picture soundtrack
(1986) Island Records 7 90501 - vinile

1. Trouble In Mind (return) 4.20 - 2. Pleasure In Old Suffering 1.18 - 3. To Forget For Moments 1.54 - 4. Members Only 4.30 - 5. Conflict... Beyond Understanding 2.39 - 6. The Invitation 3.28 - 7. Interests Persued 2.29 - 8. A Matter Of Conflict 1.42 - 9. Truble In Mind (reprise) 1.08 - 10. Halves Old A Dream 1.42 - 11. Confidence From An Old Friend '55 - 12. Postponement Of Virtue 2.15 - 13. Intimacy 1.32 - 14. By Way Of Preparation Down The Hill 2.50 - 15. A Touch Of Iago 2.18 - 16. The Hawk 8.20

Musicians:
Mark Isham,
Marianne Faithfull
, Pee Wee Ellis, Kurt Wortman, Peter Maunu

Produced by Mark Isham
Recorded an mixed at Russian Hill Recording, San Francisco
Engineering by Gary Clayton

Una colonna sonora superba: semplicemente superba.
Isham (vecchia conoscenza del circuito Windham Hill) insieme Pee Wee Ellis e una ritrovata Marianne Faithfull danno vita ad un album entusiasmante; alle geometrie sonore disegnate da ogni sorta di strumento elettronico si sovrappongono trombe e fiati a raccontare misteriose notti magiche. Il clima è vicino a "Blade Runner" ma qui in più c'è la voce rauca, infantile, perversa e sognante della Faithfull nella sua migliore dimensione dal tempo "dei bimbi tornano a giocare".
Il clima metropolitano, di notte profonda è dipinto con grande maestria, appena si sfiora certo jazz elettronico Isham prende le distanze con performances quasi ambientali, quando il disco inizia a suonare in tal modo ecco la voce della bionda cantante a sconvolgere le carte; alla fine la voglia di riascoltare.
Francesco Paladino da Buscadero n° 60 giugno 1986

- The Beast Of War
original motion pictures soundtrack
(1988) AM 393919 - vinile

1. Badal - 2. Nanawatai

Musicians:
Mark Isham,
David Torn, Kurt Wortman, Tom McVeety, Shahla Sarsharlesinger, Mohamed Heydarl




- Mark Isham
(1990) Virgin vuslp 26 - vinile

1. Honey Moon-Night 5.22 - 2. I Never Will Know 5.52 - 3. Marionette 5.56 - 4. An Eye On The World 3.58 - 5. Blue Moon 4.22 - 6. Ashes And Diamonds 3.09 - 7. Towards The Infinite White 5.18 - 8. Song Of The Flying Fish 4.38 - 9. Turkish Delight 6.45

Musicians:
Mark Isham, ,
David Torn, Terry Bozzio, Doug Lunn, Ed Mann, John Novello, Peter Maunu, Tanita Tikaram, John Patitucci, Peter Van Hooke, Alex Acuna, Chick Corea

Produced by Mark Isham and Stephan Krause
Recorded at Mad Hatter Studio, Los Angeles and Earle- Tones Studios, Silver Lake, and the Sound Chamber, Paesena, C-A.
Engineering by Stephan Krause

(...) Abbandonati per un po' i panni del ricercatore sonoro, Isham imbraccia l'amata tromba e compone alcuni canzoni di più facile assimilazione per un pubblico più vasto. Lo seguono in sala di registrazione Chick Corea al pianoforte, in un solo brano e la cantante inglese Tanita Tikaram. Fa parte della band anche Terry Bozzio, un tempo con i Missing Persons e ora batterista di Jeff Beck Group. Bozzio ha sostituito in alcuni brani Peter Van Hook, impegnato con altre bands e impossibilitato a suonare con l'amico Mark. Alla chitarra David Torn: ineccepibile la sua prestazione nell'album.
(...) Disco rilassante, aereo a cui partecipano con intensità i vari ospiti, da sottolineare la prestazione vocale della Tikaram in due brani:
I Never Will Know e nella cover di Blue Moon.
Se il brano d'apertura
Honey Moon-Night riporta alle atmosfere care di Vangelis, la personalità artistica di Isham ha modo di imporsi nel proseguito dell'album, sia in fase compositiva sia negli arrangiamenti molto curati.
Guido Giazzi da Buscadero n° 109 dicembre 1990

- Tibet
(1989) Windham Hill IVH 1080 - vinile

1. Part One 13.12 - 2. Part Two 4.52 - 3. Part Three 6.21 - 4. Part Four 9.06 - 5. Part Five 14.38

Musicians:
Mark Isham, Bill Douglass, Ken Kluger, Doug Lunn, Peter Maunu, Jean Roth, Tom Sassa, Kim Schamberg, Richard Todd,
David Torn, Kurt Wortman

Produced by Mark Isham
Recorded at Earle-Tones Studio and Producers Studio
Engineering by Ben Rodgers and Stephen Krause
Front cover photo by Galen Rowel

- The Moderns
original motion picture soundtrack
(1988) Movie Music Island 7 90922 - vinile

1. Les Moderns 5.58 - 2. Cafè Selavy 4.26 - 3. Paris La NUit/Selavy 3.30 - 4. Really The Blues 3.38 - 5. Madame Valentin 5.49 - 6. Dada Je Suis 1.10 - 7. Parlez-Moi D'Amour (retro) 2.54 - 8. La Valse Moderne 2.58 - 9. Les Peintres 2.24 - 10. Death Of Irving Fagelman 1.52 - 11. Je Ne Veux Pas De Tes Chocolats 2.14 - 12. Parlez-Moi D'Amour (moderne) 8.28

Musicians:
Mark Isham, Sid Page, Peter Maunu, Ed Mann, Dave Stone, CharlElie Couture, Rick Ruttemberg, Patrick O'Near, Suzie Katayama, Michael Barsimanto

Produced by Mark Isham
Recorded at Earle-Tones Modern Music Laboratory, Hollywood, CA
Engineering by Stephen Krause

- Blue Sun
(1995) Columbia col 4813042 - cd

1. Barcellona 5.10 - 2. That Beautiful Sadness 5.58 - 3. Trapeze 6.54 - 4. Lazy Afternoon 3.52 - 5. Blue Sun 8.56 - 6. In More Than Love 8.03 - 7. And Miles To Go... Before He Sleeps 6.59 - 8. In A Sentimental Mood 7.47 - 9. Tour De Change 6.58

Musicians:
Mark Isham, David Goldblatt, Steve Tavaglione, Doug Lunn, Kurt Wortman,
David Torn, Peter Maunu, Lisbeth Scott

Produced by Mark Isham
Recorded at Conway Rocording Studios, Los Angeles
Engineering by Stephen Krause
Photos by William Claxton

- Miles Remembered: The Silent Way Project
(1999) Columbia Records ck 69901 - cd

1. In A Silent Way-Millestone 8.24 - 2. Right Off 5.06 - 3. Internet 5.08 - 4. All Blues 6.34 - 5. It's About That Time 7.46 - 6. Azael 2.48 - 7. Spanish Key 15.26 - 8. Ife 5.21 - 9. Great Expectations 5.46 - 10. Black Sun 5.53

Musicians:
Mark Isham, Peter Maunu, Steve Cardenas, Doug Lunn, Michael Barsimanto

Produced by Mark Isham and Stephen Krause
Engineering by Bruce Somers
Cover photo by Marc Joseph

Isham continua a dividersi tra l'attività di autore per il cinema, con le molte nominations per i vari Grammy e Golden Globe, e le sporadiche uscite jazzistiche, in verità un po' più consistenti rispetto al passato. Trombettista di buona caratura tecnica, ama la confezione pulita e brillante ma conserva un'anima in fondo più sfacettata e predisposta al suono come avventura e sorpresa. Da davisiano incallito, Isham non poteva mancare nella serie delle riletture (o omaggi) che, a quasi un decennio dalla scomparsa di Miles, cominciano a infittirsi nel panorama discografico. Il titolo parla chiaro: è il Davis elettrico ad attrarre di più Isham, cresciuto artisticamente all'ombra di opere come Filles De Kilimangiaro e appunto In A Silent Way.
Così, radunata una guitar band più sezione ritmica a incastonare le sue sortite alla tromba, Isham ha raccolto diverse registrazioni dal vivo del 1996 e, con un'attenta operazione di montaggio finale (fedele in questo alla coppia Macero-Davis, quanto meno nelle intenzioni), ha realizzato un disco onesto, che si lascia ascoltare con piacere, pur senza suscitare particolari emozioni. La formazione con due chitarre, che rinuncia a secondi fiati e tastiere, guarda più alla fase 1972-75 della musica di Davis, orientata verso orizzonti grezzi e spuri, e solo di recente rivalutata specie nelle aree trasversali della musica contemporanea.
Ma il repertorio affrontato comprende anche capolavori di sottigliezza di qualche anno prima e, se l'energia ritmica profusa può convincere in pagine come
Black Satin O Life, appiattisce invece un po' altri testi, che proprio sull'indeterminatezza e "sull'apertura" esecutiva fondavano il loro fascino. Si è ancora storditi, per esempio, all'ascolto degli "originali" di In A Silent Way e It's About That Time, confusi dal loro magnetismo ineffabile, soggiogati dalla magia delle loro trame: è difficile allora palpitare per queste rivisitazioni normalizzanti e rigidine, dove Isham si toglie lo sfizio di proporre nuovi arrangiamenti ritmici senza però osare un'idea nè una dissacrazione.
Piacciono i brani originali, basati su vamps contagiosi e solari, come
Internet, che sembra ispirato alle trame di Decoy; oppure Azael, nuvola sonora sospesa e astratta, innervata dalla tromba wha wha (probabilmente effetto di tecnologie diverse rispetto a quelle, ancora semplici, del David anni '70). Altrove i momenti felici si alternano a ombre e perplessità, come nel trattamento elaborato di Spanish Key, capitolo sommo di Bitches Brew. Sono da ricordare altre piccole idee: la cadenza lenta del tema Milestones, cucita come ornamento e commento alla struttura armonica di In A Silent Way; o l'apparizione di All Blues da una neutra linea di basso con introduzione della tromba solista; o ancora l'efficace versione di Great Expectations.
Stefano Merighi da Musica Jazz n° 1 gennaio 2000

- Last Dance
original motion picture soundtrack
(1996) Hollywood 162 055 - cd

1. Last Dance 2.42 - 2. Twenty-three And One Half Hours A Day 2.48 - 3. What Do You Have To Lose? 2.40 - 4. Keep Your Distance 1.32 - 5. Last Dance (reprise) 2.34 - 6. Nothing Except Justice 2.02 - 7. The Killing Machine 3.18 - 8. Almost The Girl next Door 1.52 - 9. Death Warrant 2.01 - 10. We'll Always Be Brother And Sister 3.50 - 11. On My Terms 1.37 - 12. His Sole Power 1.09 - 13. Taj Mahal 5.59

Musicians:
Mark Isham, David Goldblatt, Sally Dworsky

Produced by Mark Isham
Engineering by Stephen Krause

- The Public Eye
original motion picture soundtracks
(1992) Varese Sarabande vsd 5374 - cd

1. The Public Eye 3.24 - 2. NightimeDevelopments 1.09 - 3. The Meat Market 1.26 - 4. Flying Home 3.01 - 5. An Artist Once 1.27 - 6. The Bureau At Night 1.55 - 7. Pictures In The Dark 3.44 - 8. Topsy 2.21 - 9. The Great Bernzini 1.18 - 10. Many Questions? 3.27 - 11. Cafè Society Blues 3.54 - 12. Portrait Of An Artist 2.32 - 13. Waiting, Then Calling 3.25 - 14. Undecided 4.35 - 15. Waiting, Then Hiding 1.57 - 16. You Would Have Benn Surprised 1.22 - 17. The Massacre 1.29 - 18. The Kiss 1.22 - 19. The Public Eye (end credits) 5.21

Musicians:
Mark Isham, Jim Walker, Chuck Domanico, Kurt Wortman, Rich Ruttemberg, Plas Johnson, Gerald Wiggins, Oren Waters

Produced by Mark Isham
Recorded at Capitol Studios
Engineering by Jim Mooney

- We Begin
with
Art Lande
(1987) ECM 1338 - vinile

1. The Melancholy Of Departure (M. Isham) 6.26 - 2. Cerimony Of Starlight (M. Isham) 7.31 - 3. We Begin (A. Lande) 6.17 - 4. Lord Anamea (A. Lande) 2.39 - 5. Surface And Symbol (M. Isham/A. Lande) 10.45 - 6. Seey Circle (A. Lande) 4.07 - 7. Fanfare (A. Lande) 3.25

Musicians:
Mark Isham,
Art Lande

Produced by Manfred Eicher
Recorded at Rainbow Studio, Oslo on January 1987
Engineering by Jan Erik Kongshaug
Cover photo by Christian Vogt

- Film Music
(1985) Windham Hill 1041 - cd

1. Mrs. Soffel 13.59 - 2. The Times Of Harvey Milk 8.32 - 3. Never Cry Wolf 24.48

Musicians:
Mark Isham, Lyle Mayes, Peter Maunu, Rufus Olivier, Bill Douglas, Geroge Marsh, Tucky Bailey, Natalie Cox

Produced by Mark Isham




- Castalia

(1988) Virgin - cd 2513

1. The Grand Parade 5.50 - 2. Tales From The Maidan 6.35 - 3. In The Warmth Of Your Night 9.10 - 4. My Wife With Chapagne Shoulders 5.26 - 5. A Meeting With The Parabolist 13.09 - 6. A Dream Of Three Acrobats 8.02 - 7. The Gracious Core 9.00

Musicians:
Mark Isham, Terry Bozzio, David Torn, Peter Maunu, Paul McCandles, Bill Douglas, Patrick O'Hearn, Mark Adler, Gayle  Moran, Kurt Wortman, John Isham, Mick Karn

Produced by Mark Isham
Recorded at Earle Tunes Music, Hollywood, CA and at Producers Studio
Engineering Stephen Krause