| Ralph Towner
  
 
 album
        in pagina:
 
 - Diary
 - Batik
 - Solstice, Sound And
        Shadows
 - Blue Sun
 - Trios
        solos
 
  collabora in:
 
 - Sargasso Sea
 (John Abercrombie)
 
 - If You Look Far Enough
 (Arild
          Andersen)
 
 - Depart
 (Azimut)
 
 - Works
 (Gary Burton)
 
 - Dis
 (Jan
          Garbarek)
 
 - Sol Do Meio Dia
 (Egberto
          Gismonti)
 
 - In The Light
 (Keith Jarrett)
 
 - Always, Never, And Forever
 - Crossing
 - Distant Hills
 - Friends
 - In Concert
 - In Performance
 - Moon And Mind
 - Music Of Another Present Era
 - Northwest Passage
 - Oregon
 - Our First Record
 - Out Of The Woods
 - Roots In The Sky
 - Together
 - Troika
 - Violin
 - Winter Light
 (Oregon)
 
 - A Closer View
 - Oracle
 (Gary Peacock)
 
 - I Sing The Body Electric
 (Weather Report)
 
  La chitarra degli Oregon inizia la sua carriera in 
		proprio senza discostarsi troppo dal sound che lo ha reso famoso 
		C: gli acquarelli della prima raccolta a suo nome sono da 
		imputarsi ancora al lavoro di gruppo, sopratutto 
		Brujo.
 
 Diary è invece una pietra miliare del jazz introspettivo e 
		meditativo. Uno stile classico alla dodici corde e una tecnica 
		compositiva flessibile e creativa sottostanno a una logica espressiva 
		molto personale. Nel disco Towner si alterna a tutti gli strumenti: il 
		tema solare di Icarus ruba lo show a tutti i brani, ma 
		Images, con le sue sinistre risonanze orientali, 
		Dark Spirit, sonata classicheggiante per chitarra e pianoforte, 
		Mon Enfant, assolo magico di chitarra, l'incalzante sarabanda jazz 
		di Ogden Road indicano strade ancor più avventurose e suggestive.
 
 Con Gary Burton al vibrafono Towner incide 
		Matchbook, un album che è un tripudio di sonorità cristalline, 
		estatiche, corporali, dall'ouverture esuberante di 
		Drifting Petals alla swingante title-track (tutte le composizioni, che 
		vanno ad aggiungersi alle solite Icarus e Aurora). Poi con l'altro chitarrista John Abercrombie registra 
		Sargasso Sea, opera molto più evanescente e impalpabile, sospesa nei 
		climi fiabeschi del partner. Towner contribuisce l'indemoniato flamenco 
		di Staircase e l'acquarello impressionista di 
		Parasol.
 
 Più dubbia l'esperienza con i Solstice, ovvero il norvegese Jan Garbarek 
		(sassofoni), il tedesco Eberhard Weber (contrabbasso e violoncello) e il 
		danese John Christensen (percussioni), i cui dischi sono fortemente 
		segnati dalla personalità di Garbarek ed esibiscino narcisisticamente 
		una calligrafia jazz-rock fine all'effettismo a se stante. L'esuberante 
		Oceanus e sopratutto  la bucolica 
		Nimbus, sul primo disco dell'ensamble, nonchè l'atmosferica 
		Balance Beam, l'ariosa Arion e soprautto la stralunata 
		Song Of The Shadow sul secondo, sono le composizioni più suggestive che 
		Towner regala al gruppo.
 
 Batik, con Eddie Gomez al basso e Jack DeJonette alla 
		batteria, è forse il suo album "jazz-rock" per eccellenza, dalla briosa 
		Waterwheel alla delicata Trellis, per culminare nell'opus della sua carriera, la 
		title-track.
 
 Il lirismo sempre più pretenzioso di 
		Old Friends, New Friends, con Kenny Wheeler, alterna ballate melodiche a 
		travolgenti piece jazzate con una strumentazione più varia. Su tutto 
		svetta Beneath An Evening Sky, uno dei suoi temi più celebri.
 
 Il ritorno alla semplicità di Solo Concert costituisce una boccata d'aria fresca: 
		Spirit Lake, Zoetrope, Chelsea Countryard e tutte le altre ballate senza parole, forti di uno 
		stile colloquiale e descrittivo prima ancora che virtuoso, si spingono 
		leggiadre e funamboliche in un territorio di confine con il folk, là 
		dove dimorano personaggi come John Fahey e Leo Kottke. Towner non ha mai 
		comunicato in maniera così spontanea e immediata on il suo pubblico e 
		tocca qui l'apice romantico della sua avventura musicale.
 
 Se in molti di questi dischi Towner sembra (troppo 
		spesso) rifare il verso a Moors, il celebre brano dei Weather Report a cui collaborò, 
		la grande novità di Blue Sun (terzo disco interamente solista) sarà invece il 
		sintetizzatore, che domina accanto ai fiati, alle chitarre e alle 
		percussioni (tutti suonati da Towner) con il suo registro atmosferico. 
		L'effetto catartico di Solo Concert si avverte ancora nelle tenere melodie di 
		Blue Sun, nelle trame fiabesche di 
		The Prince And The Sage, negli intrecci incalzanti di 
		Wedding Of The Streams, nella danza festosa di 
		Shadow Fountain.
 
 Album molto equilibrato e sapientemente arrangiato, 
		Blue Sun esprime appieno le doti del musicista fondendo in 
		maniera armoniosa le diverse anime della sua carriera.
 
 Slide Show, di nuovo con Burton al vibrafono, aggiornerà 
		felicemente il sound di Matchbook. E City Of Eyes ritornerà alla forma-ballata di 
		Old Friends, New Friends (in particolare nella commovente 
		Far Cry).
 
 Open Letter è un'opera un po' svagata, condizionata dalla presenza 
		ingombrante di Peter Eskine.
 
 Se la musica degli Oregon appartiene sempre meno al jazz e sempre più al 
		barocco, altrettanto non si può dire di Towner, che nei dischi in 
		propriorivela un'anima decisamente jazz. Tutto sommato la lezione 
		decisiva per Towner è stata quella di Bill Evans, ovvero quella di un 
		melodismo pacato e lirico.
 
 Piero Scaruffi da:
 Enciclopedia della Musica New Age, Elettronica, etc
 ed. Arcana (1996)
 
 
   
  |  - Diary (1974) ECM 1032 st - vinile
 
 1. Dark Spirit 6.29 - 2. Entry In A Diary 3.50 - 3. Images Unseen 4.12 - 4. Icarus 6.13 - 5. Mon Enfant 5.39 - 6. Odgen Road 7.57 - 7. Erg 3.12 - 8. The Silence Of A Candle 4.54
 
 Ralph Towner solo
 
 Produced by Manfred Eicher
 Recorded on April 4 and 5, 1973
 Engineering K. Rapp and M. Wieland
 
 l primo capolavoro, Diary,
        è una pietra miliare del jazz introspettivo e
        meditativo. Uno stile classico alla dodici corde e una
        tecnica compositiva flessibile e creativa sottostanno a
        una logica espressiva molto personale.
 Nel disco Towner si alterna a tutti gli strumenti: il
        tema solare di Icarus ruba
        lo slow a tutti i brani, ma Images,
        con le sue sinistre risonanze orientali, Dark
        Spirit, sonata classicheggiante per
        chitarra e pianoforte, Mon Efant,
        assolo magico di chitarra, l'incalzante sarabanda jazz di
        Odgen Road indicano
        strade ancor più avventuruose e suggestive.
 Piero
        Scaruffi da New Age n° 9/10 dicembre 1991
 
 
  - Batik (1978) ECM 1121 - vinile
 
 1. Waterwheel 9.20 - 2. Shades Of Sutton Hoo 4.34 - 3. Trellis 8.18 - 4. Batik 16.07 - 5. Green Room 6.16
 
 Musicians:
 Ralph Towner, Eddie Gomez,
          
           Jack De Jonette
 
 Produced by Manfred Eicher
 Recorded on Juanuary 1979 at Talent Studio, Oslo
 Engineering Jan Erik Kongshaug
 Cover by Armin Lambert
 
 
  - Solstice, Sound And Shadows (1977) ECM 1095 - vinile
 
 1. Distant Hills 10.43 - 2. Balance Beam 10.38 - 3. Along The Way 5.10 - 4. Arion 8.40 - 5. Song Of The Shadows 9.25
 
 Musicians
 Ralph Towner,  Ian Garbarek, Eberhard Weber, Jon Christensen
 
 Produced by Manfred Eicher
 Recorded at Talent Studio, Oslo on February 1977
 Engineering Jan Erik Kongshaug
 
 
  - Blue Sun (1983) ECM 1250 - vinile
 
 1. Blue Sun 7.16 - 2. The Prince And The Sage 6.20 - 3. C.T. Kangoroo 5.35 - 4. Meviana Etude 3.03 - 5. Wedding Of The Streams 5.04 - 6. Shaodw Fountain 6.34 - 7. Rumours Of Rain 11.12
 
 Ralph Towner solo
 
 Produced by Manfred Eicher
 Recorded at Talent Studio, Oslo on December 1982
 Engineering Jan Erik Kongshaug
 Cover photo by Steve Miller
 
 
  - Trios / Solos (1973) ECM 1025 st - vinile
 
 1. Brujo (R. Towner) 5.34 - 2. Winter Light (R. Towner) 3.34 - 3. Noctuary (R. Towner/G. Moore) 2.22 -
        4. 1 x 12 (R. Towner) 2.48 - 5. A Belt Of Asteroid (G. Moore) 6.37 - 6. Re: Person I Knew (B. Evans) 6.18 - 7. Suite: 3 x 12 (R. Towner) 7.14 - 8. Raven's Wood (R. Towner) 5.19 - 9. Reach Me (R. Towner) 3.24
 
 Musicians:
 Ralph Towner, Glen Moore,  Collin Walcott, Paul McCandless
 
 Produced by Manfred Eicher
 |