| Charlie Haden
  
 
 album
        in pagina:
 
 - Liberation
        Music Orchestra
 - Nocturne
 
 
  
 collabora
        in:
 
 - Lost In The Stars/The Music Of Kurt Weill
 (AA.VV.)
 
 - Musique Mecanique
 (Carla Bley)
 
 - Farewell To Philosophy
 (Gavin Bryars)
 
 - Brown Rice
 - Old And New Dreams
 - Relativity Suite
 (Don Cherry)
 
 - In Montreal
 (Egberto Gismonti)
 
 - Arbour Zena
 - Backhand
 - Death Of The Flower
 - El Juicio
 - Eyes Of The Heart
 - Forth Yawuh
 - Mysteries
 - The Mourning Of A Star
 - The Survivor's Suite
 - Treasure Island
 (Keith Jarrett)
 
 - My Goal's Beyond
 (John McLaughlin)
 
 - Rejoicing
 - 80/81
 (Pat
          Metheny)
 
 - 
          
          Conception Vessel
 (Paul
          Motion)
 
 - Grace Under Pressure
 (John Scofield)
 
 - Divine Love
 (Leo Smith)
 
 
  
  |  - Liberation Music Orchestra (1970) Impulse impl 5008 - vinile
 
 1. The Introduction (C. Bley) - 2. Song Of The United Front (H. Eisler/B. Brecht) - 3. El Quinto Regimento - 4. Los Cuatro Generales - 5. Vive La Quince Brigada - 6. The Ending To The First
        Side (C.
        Bley) - 7. Song
        For Chè (C.
        Haden) - 8. War
        Orphans (O.
        Coleman) - 9.
        The Interlude (C.
        Bley) - 10.
        Circus '68 '69 (C.
        Haden) - 11.
        We Shall Overcome (Z. Horton/F. Hamilton/G. Carawan/P. Seeger)
 
 Musicians:
 Charlie Haden, Perry Robinson, Gato Barbieri, Dewey Redman, Michael Mantler, Don Cherry, Roswell Rudd, Howard
        Johnson, Bob Northen, Andrew Cyrille, Paul Motion, Carla Bley, Sam Brown
 
 Produced by Charlie Haden
 Recorded at Judson Hall, New York on April 27, 28 and 29
        1970
 Engineering by Dave Greene
 Cover photo by Charles Stewart
 
 Si può
        ragionevolmente recensire un mito? Disco fondamentale (non solo
        per la carriera di Haden), fatto oggetto negli anni delle
        più disparate analisi, Liberation Music
        Orchestra (del quale la Impulse
        pubblicò a suo tempo su vinile due diverse versioni -
        questa è l'originale - senza troppo preoccuparsi di
        avvertire gli acquirenti consumatori e l'artista stesso)
        ha costituito l'archetipo di tanti progetti orchestrali a
        venire, con quel suo perfetto equilibrio tra
        composizione, arrangiamento e improvvisazione, tra parti
        sapientemente strutturate (da Carla Bley) e sequenze
        liberissime.
 Discorso d'insieme di grande impatto emotivo,
        dichiaratamente antifascista, il disco recuperava canti
        della guerra civile di Spagna accompagnandoli con
        composizioni della Bley, di Ornette, dello stesso Haden e
        riprendendo brani dalla tradizione colta (Eisler)
        o popolare (Hasta Siempre,
        We Shall Overcome).
        Ampio spazio è lasciato agli interventi solistici, tutti
        di rara intensità come quello di Barbieri in Viva
        La Quince Brigada (forse il più
        ispirato di tutta la sua carriera), quello di Rudd,
        carico di ironia, in Los Cuatro
        Generales, quello del leader in Song
        For Che. Per tacere i voli di Don
        Cherry, la grinta di Dewey Redman, l'eleganza di Sam
        Brown, l'onnipresenza di Cyrille e Motion, e tanto altro.
 Stefano
        Arcangeli da Musica Jazz n° 52 dicembre 1996
 
 
  - Nocturne (2001) Gitanes 013 611 - cd
 
 1.  En La Orilla Del Mundo   (At
        The Edge Of The World) 5.14 - 2.  Noche De Ronda  (Night Of Wandering)  5.45 - 3. Noctural 6.56 - 4.  Moonlight  (Claro De Luna)  5.38 - 5.  Yo Sin Ti  (Me Without You)  6.02 - 6.  No Te Empenes Mas  (Don't
        Try Anumore)  5.31
        - 7. Trasparence
        6.12 - 8.  El Ciego  (The Blind)  5.58 - 9. Nightfall 6.40 - 10. Tres Palabras  (Three Words)  6.18 - 11.  Contigo En La Distancia/En
        Nosotros  (With You In The Distance/In Us)  6.34
 
 Musicians:
 Charlie Haden, Gonzalo Rubalcaba, Ignacio Berroa, Pat Metheny, Joe Lovano, David Sanchez,
        Federico Britos Ruiz
 
 Produced by Charlie Haden
 Engineering by Jay Newland
 
 Di recente
        Gonzalo Rubalcaba ha detto a Guillaume Bregeras di
        Jazzman che il bolero (non si pensi ovviamente
        all'architettura di Ravel) è per Cuba l'equivalente
        della ballad statunitense. E per realizzare su ciò un
        progetto lungamente meditato e coltivato si è affidato a
        un suo grande mentore, Charlie Haden, convincendolo fino
        all'entusiasmo. Il grande contrabassista è (con Dizzy
        Gillespie) il musicista che più di chiunque altro si era
        segnalato nell'impegno di portare il pianista cubano
        fuori dall'isolamento (non è un gioco di parole), fino
        all'affermazione nel cuore stesso del jazz, negli Stati
        Uniti, dopo averlo scoperto ventireenne all'Avana, nel
        1986. I due avevano poi registrato insieme un paio di
        volte, ma questo Nocturne
        ha egualmente il carattere della novità, per essere
        stato fatto in studio e dopo una preparazione ben più
        programmata di quella riservata ai precedenti dischi,
        registrati nei festival di Montreal e Montreux.
 L'aspetto più rilevante è dato non tanto dalla scelta
        di partners di grande successo artistico, quanto da
        quella del repertorio, una sorta di studio sul bolero e
        su altre caratteristiche della musica cubana, e sul
        continuo arricchimento che questo può dare al jazz.
 Accanto a brani composti dai due protagonisti, si
        ascoltano le versioni di qualche famosissimo tema
        dell'area latina, come il messicano Noche
        De Ronda e Tres
        Palabeas, fino a Contigo
        En La Distancia, che fu già nel
        repertorio del catalano Tete Montoliu così come resta in
        quello di orchestre sinfoniche di mezzo mondo.
 Ne esce un affresco affascinante, carico di sapienza
        quanto di sentimento.
 Quest'ultimo prevale e dà a Nocturne
        un clima riflessivo, a volte di malinconia, comunque
        schivando ogni accenno di monotonia grazie al variare dei
        parterns e al loro apporto convinto e a tratti eccelso.
        Base è il trio Rubalcaba-Haden-Berroa, cui si aggiungono
        a turno i sassofoni tenori di Lovano (sopratutto questo,
        per frequenza e per statura musicale) e Sanchez, la
        chitarra di Metheny, il violino di Britos Ruiz. Uno alla
        volta, per formare al massimo un quartetto (unica
        eccezione il quintetto del brano d'apertura En
        La Orilla - il margine, il confine) Del
        Mundo, quasi un simbolo della
        travolgente bellezza di questa musica notturna.
 Gian
        Mario Maletto da Musica Jazz n° 8/9, Agosto/Settembre
        2001
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