Grice



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- Alexandrine
- One Thousand Birds



- Alexandrine
(2015) Hungersleep hs004 - cd

1. Alexandrine - 2. Shes In My Garden - 3. Eclipse - 4. Flaw 1 (fracture) - 5. Leftside - 6. The Magic Of Changing Colours - 7. 12 Syllables - 8. Flaw 2 (silica) - 9. Incomplete - 10. Frozen Water - 11. Clear, Conscius And Free - 12. Flaw 3 (fractal)

Musicians:
Grice, Maria Kamba, Al Sainger, 05 Ric, Hossam Ramzy, Steve Jansen, Matt Calder, Luca Calabrese, B.J. Cole, Richard Barbieri, Joe Breban, Steve Bigham, Suzanne Barbieri, Duncan Chave

Recorded at Sound Gallery Studio (UK)
Engineering by Duncan Chave and Grice
Produced by Grice

Nella storia del rock inglese molti “cantautori solitari” hanno saputo fondere magistralmente testi poetici con la musica di stupefacenti musicisti, i quali hanno portato il loro contributo in maniera tangibile  alla riuscita del disco, coniando così capolavori di inestimabile bellezza.

Tanto per citarne qualcuno del passato: negli anni ’70 lo fece John Martyn in Solid Air, Inside Out e One Wolrd, dove compaiono al suo fianco  Danny Thompson dei Pentangle, Steve Winwood dei Traffic, Dave Mattack e Dave Pegg dei Fariport Convention. Negli anni ’80 David Sylvian coniò altri innumerevoli capolavori (vedi Brilliant Tree, Gone To Eath, Secrets Of Beehive, Dead Bees On A Cake, tanto per citarne alcuni) circondandosi anch’egli di strumentisti di altissimo pregio come Ryuichi Sakamoto, Mark Isham, Kenny Wheeler, Robert Fripp, Holger Czukay, Jon Hassell, Steve Jansen e Richard Barbieri ex compagni di avventura dei Japan, senza contare i due chitarristi americani quali David Torn e Bill Frisell e via discorrendo.

Nel 2015, dopo l’esordio con Propeller, esce Alexandrine di Grice: un capolavoro poetico che si fonde, attraverso un “complice” e magico interplay con musicisti di cui parleremo durante lo scorrere della recensione del disco.
Va subito detto che Alexandrine, a mio modesto parere, è una gemma di art rock di particolare bellezza ed eleganza. Già il titolo stesso e la copertina dell’album sono  un’ esplicito riferimento alla pietra preziosa che veniva inserita su gioielli, principalmente in Egitto, agli inizi  del ‘900. E’ una pietra cangiante che va dal verde bluastro alla luce diurna al rosso violaceo alla luce artificiale notturna.

Il disco, composto da dodici tracce, si apre con il brano che dà il titolo all’album, con le ritmiche sincopate tipiche di Steve Jansen  alle percussioni, per dare modo alla chitarra di Grice di aprire spazi infiniti e “landscape” dalle molteplici prospettive sonore. La voce di Grice, entra con una modalità  quasi recitativa, per lanciarsi andare  poi in un canto romantico e melodico, scivolando poi nella seconda traccia: She’s In My Garden. Sull’arpeggio acustico e su un canto melanconico, entra alla tromba, con  estrema precisione stilistica, il nostro Luca Calabrese che ritroveremo in altri brani nello scorrere del disco e del brano stesso, intrecciandosi con il contrabbasso di Al Swainger e la pedal steel guitar di B.J. Cole. In Eclipse, un brano dal ritmo ipnotico, si nota il deciso intervento nel disco di Richard Barbieri. Un florilegio al sogno di pochi secondi, vede Grice e Jansen in duo in Flaw 1. Mentre un canto libero su di un fluido tappeto sonoro, caratterizza Leftside; altra breve perla del disco. La viola e il violino introducono Grice in una interpretazione vocale intimisticoa in The Magic Of Changing Colours (alexandrine effect). I ritmi sincopati, intramezzati da voci e tappeti sonori elettronici, tornano in 12 Syllabes per lasciarci poi alla meravigliosa Flaw 2 (silica) dove Luca Calabrese dona il meglio di se alla tromba con atmosfere  dal sapore nujazz nordeuropeo. Incomplete è una tipica ballad art rock intramezzata da passaggi progressive che scaturisce dal genio di Grice.

Sarà nuovamente la tromba di Calabrese ad accompagnarci nello scorrere dell'ascolto di Frozn Water, cesellato anche dalla pedal steel guitar di B.J. Cole; atro gioiello dell'album dove troviamo il nostro cantautore inglese accompagnarsi anche al pianoforte. Un'altra struggentr ballata è Clear, Conscious An Free. L'epigolo dell'abum Flaw 3 (fractal), Grice lo lascia alla sensibilità di B.J. Cole. La sua steel guitar traccia rotte sonore di stupefacente bellezza e onirucità,

In questa poetica testimonianza sonora, oltre agli artisti sopracitati, sono presenti: Hossam Ranzy alle percussioni, che  abbiamo avuto modo di apprezzare in passato anche nella colonna sonora Passion di Peter Gabriel, Joe Breban, in alternanza con 05 Ric, alla batteria, le voci di Maria Kamba Peters e Suzanne Barbieri e  Matt Calder all’ hang drums.

Dopo Alexandrine, nel 2019 Grice farà uscire un altro capolavoro a suo nome, dal titolo One Thousand Birds di cui mi riprometto di parlarne in futuro.

Jim Peters, in arte Grice, proviene da South London dove ha frequentato il Croydon Art College. La sua avventura musicale iniziò suonando in numerose band e, in seguito, divenne chitarrista e frontman del gruppo post punk underground Punk Cocktail, Successivamente si trasferisce nella Contea del Devonshire situata  sull’estrema penisola del sud ovest dell’isola britannica dove tutt’ora vive e compone.
Oscar Piaggerella da MAT2020 agosto 2020

- One Thousand Birds
(2019) Hungersleep hs021 - cd

1. One Thousand Birds (morning glory) - 2. Hardest To Reach - 3. Letterbomb - 4. She Burns - 5. The Passing - 6. Hungersleep - 7. Whatever You Do Don't? - 8. As I Am - 9, La Foresta Assente (the electricians) - 10. Comfort Zone - 11. Steam - 12. Grace - 13. Saving Grace

Musicians:
Grice,  Luca Calabrese, Richard Barbieri, Andrew Fred Ehresmann, Al Swainger, Duncan Chave, Marco Maggiore, 05Ric, Steve Jansen, J.M. Peters, Dave Costello, Lee Fletcher, Jack Lawrence, Eliza Carew, Steve Bingham, Brenda Stewart

Recorded at Sound Gallery Studio (UK)
Engineering by Duncan Chave and Grice
Produced by Grice
Cover photo by Helen Morse Palmer