Moondog
(1916 - 1999)



album in pagina:

- A New Sound Of An Old Instrument



collabora in:

- Fill Your Head With Rock
  (AAVV)



Il mito americano, l'avventura, l'ignoto, l'utopia: tutto questo è Moondog. La sua figura di asceta/filosofo/ musicista ripercorre tutte le diverse tappe della storia degli USA, dallo sterminio degli indiani al new deal, dallo sviluppo post-bellico alla rivoluzione culturale degli anni Sessanta, per collocarsi altrove, in un universo parallelo di cui è unico re e sovrano. La sua vita è una saga costellata di epifanie, eventi rivelatori, drammi, sconfitte e trionfi che ben si addice alla sua figura di guerriero nordico piovuto chissà da quale altra dimensione sull'incrocio fra la cinquantaduesima strada e la sesta avenue a Manhattan, ad intrattenere i passanti con una musica aliena. E chissà quanti fra loro si saranno chiesti quale fosse la vera storia di quest'uomo che per oltre vent'anni ha utilizzato le strade di New York come fonte d'ispirazione e personale teatro, prima di sparire nel nulla e trasferirsi in Europa, dove morirà finalmente vicino agli dei del Nord a lui tanto cari.

L'infanzia di Moondog, nato col nome di Louis Hardin a Marysville (Kansas) il 26 maggio 1916, è contraddistinta da una continua peregrinazione fra gli stati della confederazione americana, al seguito della famiglia formata dal padre, il reverendo Louis Thomas Hardin, dalla madre Norma Berta Alves che suonava l'organo nelle funzoni religiose officiate dal marito e da due fratelli, Ruth e Creighton. Nei primissimi anni di vita si trasferisce a Clinton, in North Carolina e subito dopo a Plymouth nel Wisconsin, dove cresce in una casa a fianco alla chiesa episcopale di St. Paul. Il ruolo dei genitori è assolutamente determinante per la sua formazione: la madre, organista e sua personale precettrice, lo avvicina alla musica ed il padre, eccentrica figura di religioso affascinato da Napoleone e dalla storia militare, diviene per il piccolo Louis un modello di comportamento anticonformista e ribelle.

La pubblicazione di un libretto satirico che attacca i rigidi principi della chiesa, scritto ed illustrato dai coniugi Hardin e pubblicato con il titolo di Archdeacon Prettyman in Politics, attira sulla famiglia la reprimenda del vescovo che impone loro un immediato trasferimento nel Wyoming. Dal 1922 al 1929 si stabiliscono quindi nella selvaggia diocesi di Burnt Fork (un luogo che si dice fosse stato la base operativa di Butch Cassidy) a fianco di una riserva indiana degli Arapaho, dove Louis entra in contatto con la cultura dei nativi americani e le loro poliritmie, un incontro che risulterà decisivo per la sua formazione musicale. E' qui che in occasione della festa del 4 luglio suona per la prima volta in pubblico le percussioni, dando idealmente inizio ad una carriera artistica che si protrarrà nei decenni successivi sino alle soglie del terzo millennio.

La sua permanenza nel Wyoming è però destinata ad interrompersi presto, dal momento che suo padre, anima perennemente tormentata ed irrequieta, acquista una macchina a Salt Lake City e inizia a cercare una nuova fattoria in cui lavorare e sistemare la sua famiglia. La ricerca lo conduce sino ad Hurley, nel Missouri, dove finalmente si stabilisce nell'agosto del 1929. E' il luogo in cui Louis trascorre la sua adolescenza, popolato anch'esso di memorie magiche e momenti rivelatori, come lo strano comportamento del suo cane a tre zampe Lindy, che gli correva attorno con uno strano moto circolare e che abbaiava tutte le notti alla luna. E' proprio da questo ricordo che, una volta trasferitosi a New York, prenderà spunto per scegliere lo pseudonimo di Moondog.

Ma i giorni in Missouri sono anche i giorni del dramma. Camminando lungo la ferrovia, Louis aveva trovato uno strano oggetto e dopo averlo raccolto da terra, aveva iniziato a manipolarlo senza immaginare che fosse un detonatore collegato ad una piccola carica. L'esplosione lo investì in pieno volto, accecandolo e cambiando radicalmente tutto il senso della sua esistenza. Quella che era stata un'infanzia contraddistinta dalle immagini vivide e dai colori brillanti del paesaggio americano, era in un attimo precipitata in una nuova, sconosciuta, dimensione, in cui avrebbe percepito la realtà in modo radicalmente diverso. L'aiuto dei genitori, per fortuna, non venne a mancare e Louis fu iscritto alla scuola per ciechi di Vinton, nell'Iowa, dove nel frattempo si era trasferita la sua famiglia. Qui si diploma e riceve la sua prima educazione musicale, studiando il piano, il violino e la viola -gli strumenti che costruiranno la spina dorsale della maggior parte delle sue composizioni- e canta come basso nel coro della scuola.

Nel 1936 raggiunge suo padre a Batesville nell'Arkansas, dove impara a suonare l'organo (altro strumento assolutamente "centrale" nella sua produzione artistica) mentre la realtà che lo circonda inizia a modificarsi radicalmente: i suoi genitori divorziano nel 1937 ed il padre si risposa subito dopo, decidendo di abbandonare la chiesa. Comincia a percepire la sua cecità non più come un handicap e diviene gradatamente sempre più autonomo, manifestando un carattere ribelle e anticonformista, facendosi crescere la barba e i capelli e iniziando a cucirsi da solo i suoi abiti sullo stile degli indiani che aveva incontrato nel Wyoming. Si sposa nell'estate del 1943 con una sua insegnante di canto di quasi vent'anni più vecchia di lui ma il matrimonio dura solo pochi mesi, poichè nel novembre 1943 decide di lasciarsi alle spalle tutti gli anni trascorsi a fianco della sua famiglia per intrapprendere un'avventura solitaria. Con sessanta dollari in tasca ottenuti grazie al sostegno di un paio di amici e di sua sorella Ruth, fa un biglietto di sola andata per New York con un'idea ben precisa in testa: diventare un compositore.

Il rapporto fra Moondog e la big apple è subito intenso e diretto ma anche conflittuale e controverso. Il budget a sua disposizione si esaurisce presto, così inizia a lavorare come modello in una scuola d'arte dove esercita il suo fascino magnetico su alcune studentesse che lo introducono nei circoli più esclusivi della città. E' però l'incontro con Arthur Rodzinski, direttore della New York Philarmonic Orchestra, il primo evento davvero decisivo per lo sviluppo della sua carriera artistica. Lui e sua moglie sono i primi reali sostenitori di questo misterioso artista che vive sulle strade vendendo libretti di critica sociale e poemi di sua composizione, aprendogli le porte della Filarmonica durante le prove e aiutandolo finanziariamente con piccole donazioni.

Il carattere caparbio e orgoglioso di Louis Hardin non gli consente però di adagiarsi troppo su comportamenti convenzionali e quindi, dopo aver cambiato legalmente nome in Moondog, avvolgendo ancora di più la sua figura in un'aura di mistero, nell'estate del 1948 si imbarca in un coast to coast attraverso il territorio americano. Durante il viaggio torna in contatto con gli indiani Navajo nel New Mexico e conosce Duke Ellington a Los Angeles, poi dopo un anno decide di tornare a New York con nuove idee in mente.

Qui nasce la vera opera di Moondog, nel momento stesso in cui sceglie di stabilirsi sul marciapiede fra la cinquantesima strada e la sesta avenue con una piccola orchestra di percussioni autocostruite, che sono in parte frutto del suo genio e della sua inventiva, in parte la proiezione fantastica degli strumenti utilizzati dai nativi americani. Il set comprende la trimba, dalla forma triangolare con una superficie più ampia su cui è applicato un piccolo piatto metallico, costruita con legno di mogano dell'Honduras e suonata con una maracas ed un bastoncino, l'oo, una sorta di mini arpa simile al dulcimer, l'uni, con sette corde tutte accordate allo stesso modo, il samisen, una specie di liuto giapponese e l'hus uno strumento a corde anch'esso triangolare suonato con un archetto.

La sua idea era quella di suonare degli "snaketime rhythms", ritmi dall'andamento ondivago ed ipnotico strutturati in tempi complessi e irregolari, ed è facile immaginare quale potesse essere il fascino emanato sul suo occasionale pubblico d questa figura di musicista coperti di panni verdi oliva e dalla barba incolta, a metà fra mistico, busker e raffinato compositore.

Un fascino che evidentemente colpì anche Gabriel Oller, proprietario dello Spanish Music Center situato proprio sullo stesso marciapiede fra la 52th street e la 6th avenue, il quale propose a Moondog di incidere alcuni dischi sulla sua etichetta discografica. Fra il 1949 ed il 1950 escono così quattro 78 giri,
Snaketime Rhythms, Moondof Symphony, Organ Rounds e Oboe Rounds, che contengono l'embrione -perfettamente sviluppato- del suo anomalo metodo compositivo, che oscilla fra classicismo, sperimentazione, armonia e atonalità per approdare ad una dimensione propria, priva di precisi modelli di riferimento e assolutamente personale. Moondog, in questi suoi primi mini-album, appare come un one man orchestra, dal momento che tutti i pezzi contenuti nei dischi SMC sono concepiti per orchestre di dimensioni variabili ma eseguiti dal solo autore che suona tutti gli strumenti sovrapponendoli con un brillante overdub.

La pubblicazione di questi lavori amplifica la sua fama, tanto che molte celebrità del mondo musicale e non solo vengono a tributargli visita sul suo spicchio di marciapiede, da Benny Goodman a Dean Martin, da Sammy Davis a Charlie Parker, sino addirittura ad un giovane Cassius Clay. Con i primi seicento dollari guadagnati vendendo i suoi dischi e suonando per strada, compra tre ettari di terra a Mount Peasant, nel New Jersey, per poter temporaneamente evadere dalla metropoli e tornare a respirare l'aria della provincia americana in cui era cresciuto, poi nel 1952 si sposa con Mary Whiteing, che l'anno successivo dà alla luce la sua prima figlia June Hardin.

E' un momento particolarmente felice per Moondog, che nel 1953 pubblica il 10"
Moondog On The Street Of New York per la Mars di Tony Schwartz, un teorico dei media particolarmente interessato alla musica che inserirà un brano di Moondog anche nelle due successive raccolte di field recording da lui curate per la Folkways, intitolate New Yorl 19 e Music On The Streets.

Nel disco, al suo fianco c'è la moglie Mary (con lo pseudonimo du Suzuko) che suona gli strumenti a fiato e a corda con una grazie tutta orientale probabilmente ereditata dalla madre giapponese, mentre altre volte ad accompagnarlo sono semplicemente le sirene dei battelli sul fiume Hudson (
Fog On The Hudson - 425 West 57th Street) o i rumori delle strade (Avenue Of The Americas - 51st Street), in un quadro di poetica ispirazione e misteriosa bellezza.

La stessa aria di mistero si respira fra le note di
Moondog And His Friends, pubblicato nello stesso anno dalla Epic, che si apre con una obbliqua melodia orientaleggiante per trimba e arpa e poi si perde nella jungla di uccelli esotici che avvolgono il suono solitario di un flauto in Voices Of Spring e nella minacciosa oscurità del doppio contrabasso di Instrumental Round. Il 10" presenta per la prima volta al pubblico alcune fra le sue miniature più celebri, microcomposizioni che l'autore continuerà a riproporre e trasformare nei successivi quarant'anni in diversi modi e arrangiamenti, come il maestoso Theme And Variations, i madrigali Why Spend The Dark Night With You? e Be A Hobo, il tema strumentale di All Is Loneliness, e l'ipnotica, ammaliante melodia per piano di Oasis. Qui la sua teoria musicale che presuppone l'utilizzo di forme standard come i rounds ed i canons, brevi sezioni di suono circolare che possono estendersi, concatenarsi o alternarsi in strutture più o meno complesse, inizia a mostrare tutte le sue enormi potenzialità espressive.

All'album partecipano anche alcuni strumentisti della New York Philarmonic Orchestra (nella stesura delle due complesse composizioni sinfoniche
Suite No. 1 e Suite No.2), a testimonianza del crescente credito ottenuto presso la comunità artistico/musicale di New York e di una notorietà sempre più ampia, che lo porterà di lì a poco alla sua prima apparizione televisiva (nel 1954 al Today Show della rete NBC) ed anche ad incidere un album di fiabe e canzoni per bambini (Tell It Again) a fianco di un emergente stella del cinema americano, Julie Andrews.

Ormai è un protagonista della vita culturale newyorkese, una piccola istituzione, tant'è che si permette il lusso di citare a giudizio per uso improprio del nome il noto disc jokey Alan Freed, che si autoproclamava "the Father of rock 'n roll presentando le sue trasmissioni radiofoniche con lo stesso pseudonimo di Moondog. Dopo aver vinto la causa legale, ottiene un consistente rimborso in denaro che gli consente di acquistare un terreno a Candor nel New Jersey ma che avrebbe anche rifiutato (con spirito romantico e un po' naive) in cambio della possibilità di poter riorganizzare in base ai suoi gusti musicali la programmazione radiofonica della rete di Freed, la WINS, offerta che peraltro fu rifiutata dalla stessa radio.
Questi avvenimenti non modificano però minimamente la sua quotidiana routine sulla sixth avenue e la sua costante dedizione all'arte e alla musica: nel 1955 pubblica un ep con quattro brani intitolato
Moondog And His Honking Geese che riprende il filo del discorso introdotto dall'album su Epic spostando il baricentro del suono verso strane commistioni di jazz sincopato (Rabbit Hop, Dog Trot) ed exotica (Bumbo), e nello stesso periodo inizia a sperimentare con le couplets, una forma poetica sintetica estremamente duttile che appare come l'equivalente letterario del canon in musica.

Il suo estro ha ormai raggiunto la piena maturità, come testimonia la ravvicinata uscita su Prestige di tre album fra il 1956 ed il 1958. Il primo di essi, intitolato semplicemente
Moondog, è l'ideale rappresentazione del concetto musica-vita o di sound-veritè che Moondog esprime attraverso una serie di miniature di delicata bellezza e notevole grazia, in cui i suoni d'ambiente si fondono perfettamente con la musica, siano essi il pianto del bambino (la figlia June) o una voce di donna che coccola l'infante (quella di Sakura Whiteing, madre di sua moglie Mary) in Lullaby, il verso stridente degli uccelli esotici in Tree Trail o quello notturno degli insetti in Frog Bog, o ancora il ruggito dei felini in Big Cat. E' un viaggio fra la natura che popola l'universo fantastico di Moondog, affollato di creature immaginarie e visioni fiabesche che di volta in volta appaiono come ombre nella trama delle sue composizioni in cui la tradizione classica di Bach si sposa con elementi esotici e ritmiche irregolari e complesse.

Registrato nello studio di Louis e Bebe Baron, l'album si chiude con il rumore di fondo del traffico stradale che si alterna ad occasionali conversazioni tenute da Moondog, introducendo così idealmente la materia del successivo disco
More Moondog la cui apertura consiste in un dialogo a distanza fra il flauto di bamboo e la sirena della Queen Elizabeth, subito seguito da un field recording per voce, clacson e percussioni intitolata Conversation And Music At 51th St. e 6th Avenue. Questo secondo 'lp su Prestige procede sostanzialmente nella stessa direzione del precedente, accentuandone se possibile la stravaganza attraverso un uso più corposo di nuovi strumenti autocostruiti come il Tuji o lo Yukh (parte del materiale è estratto da alcuni 10" che Moondog si era autoprodotto nei due anni precedenti vendendoli privatamente), con digressioni verso suoni ignoti e ancestrali (gli arabeschi dei fiati in Oboe Rounds o il ritualismo di Chant).

Che Moondog faccia ormai parte a pieno titolo dell'avanguardia newyorkese lo testimonia anche il fatto che la grafica della copertina del suo successivo album,
The Story Of Moondog, sia stata commissionata ad Andy Warhol (le frasi in corsivo che la decorano, pare che siano state vergate dalla mano della madre dello stesso Warhol), a dimostrazione di quanto l'intera comunità artistica amasse e rispettasse profondamente questa enigmatica figura di compositore.

Tutti e tre i dischi su Prestige ottengono critiche positive dalla stampa specializzata ma scarsi successi di vendita, e comunque anche se le cose fossero andate diversamente per Moondog non sarebbe cambiato nulla. Rimanere sulla strada, vivere e respirare i suoni e gli umori della città, era una scelta che non avrebbe mai rinnegato a favore di una vita più convenzionale.

Piuttosto gli anni Cinquanta si chiudono con un ennesimo sconvolgimento, dal momento che sua moglie Mary chiede la separazione e lo abbandona portando con sè anche la figlia June. Non si incontreranno mai più, se non in una unica occasione nel 1971. E a farli rincontrare sarà ancora una volta la musica.

La rivoluzione culturale degli anni Sessanta non coinvolge più di tanto Moondog, che rimane sempre al di fuori di ogni specifico movimento, affermando caparbiamente la propria totale autonomia. La politica per lui è il contatto diretto e giornaliero con i passanti e gli spettatori delle sue performance improvvisate, ai quali vende pubblicazioni come le varie annate del Moondog Yearbook redatte fra il 1967 e il 1970, contenenti couplets ed aforismi, oppure qualche copia del suo Perpetual Calendar, un metodo per identificare il giorno della settimana di qualsiasi data fra il 44 a.C. ed il 3200 d.C. I grandi temi come il movimento studentesco o l'antimilitarismo non lo toccano più di tanto, i suoi interessi si rivolgono piuttosto ad argomenti mistici e trascendenti, come la celebrazione delle divinità nordiche a cui si sente spiritualmente vicino (per il suo cognome Hardin, di chiara origine germanica) ed alle quali dedica un poema intitolato "Thor The Nordoom", la cui stesura lo terrà impegnato per diversi anni.

Le critiche al cristianesimo e all'ebraismo, indicate come religioni che con i loro dettami hanno indebolito le popolazioni europee, attirano su di lui qualche sospetto e sono il motivo di maggior attrito con quei giovani compositori che a metà degli anni Sessanta gravitano attorno alla sua figura: Philip Glass, Jon Gibson e Steve Reich. Glass addirittura divide con lui un appartamento sulla 23° strada per qualche mese fra il 1968 ed il 1969, dove coloro che diverranno i principali artefici del minimalismo riarrangiano alcuni dei suoi madrigali più celebri come
Be A Hobo e All Is Loneliness. E' innegabile che Moondog sia stato fonte di ispirazione per i minimalisti,, per la struttura ciclica dei rounds e dei canons su cui basava molte sue composizioni così come per l'essenzialità del suono dei vari strumenti da lui spesso utilizzati. La sua musica, è stata studiata e amata da tutte le avanguardie musicali ma Moondog, al contrario, non mostrò quasi mai eccessivo interesse per i fenomeni artistici e le correnti che prendevano corpo attorno a lui, focalizzando il proprio interesse più sulla propria sfera creativa che sul mondo esterno. Conobbe John Cage ed Edgar Varese ma pur apprezzando il loro lavoro il suo interesse rimase superficiale, così come accadde del resto per i minimalisti o per i primi compositori elettronici.

La sua idea era quella di mantenere sempre un forte legame col passato e con la forma classica, di sperimentare nel rispetto dell'armonia e della melodia, come ad esempio accade nei suoi due album su Columbia pubblicati fra la fine degli anni Sessanta e l'inizio del decennio successivo. Il primo di questi, uscito nel 1969, è il picco creativo del Moondog sinfonico, raggiunto grazie al notevole sforzo produttivo fornito da James Guercio (già produttore dei Chicago e dei Blood Sweet and Tears) che gli mette a disposizione un'orchestra di cinquanta elementi in grado di rielaborare in forma assolutamente compiuta alcune sue vecchie composizioni (
Theme e la struggente Bird's Lament, composta in occasione della morte dell'amico Charlie Parker) o di sviluppare nuove idee al massimo delle loro potenzialità come nella coda di Symphonique# 3 (Ode To Venus) ispirata a Tchaikovsky o nell'imponente finale di Symphonique# 1 (Portrait Of A Monarch) dedicato al mito di Thor the Nordoom, imperatore della terra.

L'album
Moondog 2, pubblicato nel 1971, rivela invece l'altra faccia del musicista americano, quella del cantore di strada, del geniale inventore di melodie arcaiche e sofisticate, del madrigalista raffinato e visionario. Si tratta di una raccolta di rounds, una forma compositiva che Moondog aveva trascurato dopo gli anni Cinquanta ma che era tornato al centro dei suoi interessi dopo aver ascoltato la cover dei Big Brother and the Holding Company della sua All Is Loneliness, divenendo quindi l'asse portante per la creazione di queste luminose miniature ricche di passione e spirito vitale.

Al disco collaborano la sua ex moglie Mary e sua figlia June, ormai diciottenne, che lo avevano rincontrato solo qualche mese prima di entrare assieme a lui nello studio di registrazione. L'alternanza delle parti vocali fra il tono basso di Moondog e quello limpido e cristallino di sua figlia creano attimi di intima poesia, oscillando fra momenti crepuscolari (
Why Spend A Dark Night With Me) e gioiosa vivacità (Coffe Beans, Remember). Qaundo poi le voci si intessono in volute di suono magico e ipnotico (Down Is Up, Nero's Expedition) il disco raggiunge vertici di straordinaria bellezza, grazie anche al supporto dell'ensamble cameristico che collabora alla stesura dell'album, in cui spiccano il clavicembalo di Kay Jafee e l'arpa di Gillian Stevens a diffondere un'aura di fascino rinascimentale su queste preziose miniature.

Gli anni Sessanta si chiudono quindi con un notevole sforzo creativo per Moondog, ma anche con le consuete vicissitudini avventurose che contraddistinguono la sua vita, visto che nel settembre del 1967 da una ragazza del Queens ma non ancora maggiorenne ha un'altra figlia che potrà conoscere solo vent'anni dopo, poiche viene quasi immediatamente affidata assieme alla madre ai servizi sociali. Il rapporto di Moondog con le donne è continuo e travagliato, le sue pulsioni sessuali fortissime ("non posso essere denunciato per molestie solo perchè sono cieco" confidò un giorno a Philip Glass...) e la sua natura tormentata lo porta ad essere talvolta scostante e inaffidabile.

Nell'autunno del 1972, dopo che si era trasferito nel suo rifugio di Candor, incontra la pittrice Thelma Burlar con la quale trascorre sedici mesi immerso nella natura, innalzando un altare piramidale in pietre consacrato al mito di Thor e iniziando a costruire un teatro all'aperto.
Nelle sue idee quel posto sarebbe diventato una sorta di oasi culturale ma il progetto non riuscì mai a concretizzarsi, perchè nel gennaio del 1974 lo studente di musica Paul Jordan gli organizza un'esibizione in Germania grazie ad un suo contatto con Ernst Stiebler della Frankfurter Radio: dall'Europa non tornerà più, se non alla fine degli anni Ottanta in occasione di un concerto celebrativo a New York.

La decisione di stabilirsi in Germania giunge totalmente inaspettata, come una vera e propria illuminazione. Mentre è sul treno assieme alla sua accompagnatrice Thelma Burlar, diretto in Lussemburgo per riprendere l'aereo per gli States dopo la sua performance a Francoforte, Moondog decide improvvisamente di scendere spiegando alla sua compagna che sarebbe dovuto tornare da sola. Trascorre il primo anno ad Amburgo e dal 1975 si trasferisce a Recklinghausen, vicino ad Essen, continuando a svolgere la sua consueta attività di musicista di strada.

E' un tipo di vita che però non lo soddisfa più completamente e quindi inizia a fare i piani per il ritorno, ma proprio quando sta decidendo di voler rientrare a New York è ancora una volta una donna ad intromettersi nei suoi piani, una giovane studentessa di geologia chiamata Ilona Goebel che lo nota e si incuriosisce alla sua figura anomala e alla sua musica. Discute con i propri genitori l'opportunità di invitarlo a casa per offrirgli ospitalità ed un tetto per la notte ed i suoi accettano dopo che Ilona acquista gli albums su Columbia che lui stesso aveva lasciato in un negozio del paese. La sua musica diviene così il lasciapassare che gli spalanca la porta di una nuova casa, nella quale si stabilirà sino a poco prima di morire.

Assieme ad Ilona fonda la Managarm, una casa di produzione che dapprima si occupa di pubblicare libri e poi inizia a produrre dischi contenenti il nuovo repertorio di Moondog. Ora che la sua vita ha assunto i ritmi regolari della routine domestica, il musicista ha tempo in abbondanza da dedicare alla composizione ed i vent'anni trascorsi in Germania saranno così i più fecondi di tutta la sua carriera artistica. Il suo primo disco "europeo" è, appunto,
In Europe del 1977, che si apre con la leggiadra melodia di Viking I, dedicata all'esplorazione americana del pianeta Marte, e poi si sviluppa attraverso sei meditative composizioni per solo organo denominate Legundr.

Nello stesso anno segue
H'Art Songs che, manco a dirlo, è completamente diverso dal precedente, trattandosi di una raccolta di canzoni per piano, voce e percussioni che ancora una volta ci rivelano la natura poliedrica e visionaria di quest'artista. Ascoltando il brano di apertura Pigmy Pig, ci sarebbe quasi da citare in giudizio i Residents di Duck Stab o del Commercial Album per plagio, tali e tante sono le similitudini fra la loro musica e questa improbabile filastrocca animalista, ma è tutto l'album a brillare per inventiva e inclassificabile estro, idealmente connesso alla materia pseudo-pop dei madrigali contenuti in Moondog 2 ma con un approcio ancora più obliquo e trasversale.

E' questa l'ultima testimonianza del Moondog autore di "canzoni", che di lì in poi tornerà ad un tipo di composizione più austero, come mostra l'album del 1978 intitolato
A New Sound Of An Old Intrument, tutto dedicato all'organo e contraddistinto da una atmosfera estatica e sacrale che avvolge di misticismo anche le sue vecchie composizioni come Oasis.

La sua fama cresce rapidamente anche in Europa, tanto che viene invitato per un tour in Svezia durante il quale si esibisce difronte alla regina e nel 1981 incide, assieme ad alcuni studenti del conservatorio di Stoccolma, l'album
Facets in cui traspone in musica i versi della sua saga nordica intitolata The Creation. A metà degli anni Ottanta suona in Francia, Austria e Germania, poi nel 1986 pubblica Bracelli, musica per quartetto d'archi composto da due viole e due violoncelli eseguito dal Flaskkvartetten di Stoccolma. Nel novembre del 1989 torna per due settimane a New York per una serie di concerti in cui ritrova i suoi amici di un tempo come Philip Glass e Steve Reich, incontrando per la prima volta la sua seconda figlia Lisa con la quale resterà in contatto epistolare sino alla morte.

Tornato in Germania, assieme ad Andi Toma dei Mouse on Mars ed un micro-ensamble di musicisti tedeschi incide
Elpmas, una delle produzione più anomale di tutta la sua carriera artistica, dedicata alla "protesta contro il nostro trattamento degli aborigeni, della natura, delle piante e degli animali e contro l'idea di aver scoperto il "nuovo mondo" benchè sia vecchio quanto il nostro o forse di più". L'album ruota attorno alle poliritmie generate da percussioni e marimba (Wind River Powwow, Marima Mondo 1-The Rain Forest), modernizza l'idea di madrigale (le perfette proporzioni di Westward Ho! in cui si narra della migrazione europea in America, la struttura in tre sezioni distinte di Suite Equestra), gioca ad una personale reinterpretazione del minimalismo (l'incedere ciclico di Fujiyama e di Bird Of Paradise) e introduce per la prima volta l'elettronica nelle composizioni (Elpmas è sampler scritto al contrario). E' una piccola rivoluzione, messa in pratica da un musicista che ormai è prossimo agli ottanta anni e che culmina nei venti minuti finali di Cosmic Meditation, vero e proprio opus ispirato ancora una volta alla cosmogonia di The Creation e contraddistinto da un suono ipnotico ed estremamente dilatato che si avvicina all'ambient.

Nonostante sappia di essere malato di diabete, la sua vitalità lo spinge verso una nuova avventura artistica in Inghilterra, dove si esibisce più volte dal vivo e nell'ottobre del 1993 incide assieme alla London Saxophonic
Sax Pax For A Sax, un album a cui collaborano anche Danny Thompson al contrabasso (al quale Moondog dedica D For Danny) e Peter Hammill alla voce, completamente incentrato sugli strumenti a fiato e contenente sia rivisitazioni di vecchie composizioni (memorabili le versioni di Bird's Lament e Dod Trot) che nuovo materiale a metà fra la tradizione classico-barocca ed un jazz inaspettatamente swingante e scanzonato.

Sempre assieme alla London Brass e alla London Saxophonic dirette da John Harle, registra nel 1994
Big Band che riproduce sostanzialmente la medesima struttura del precedente album, in equilibrio fra rinnovati arrangiamenti di vecchi pezzi (Bumbo) e nuovi brani che come al solito brillano per originalità e finezza (You Have To Have Hope, dedicata a Bill Clinton, oppure A Sax, composta in occasione del centenario della morte di Adolphe Sax, inventore dell'omonimo strumento).

Si tratta dell'ultimo album in studio di Moondog, che una volta tornato in Germania vede progressivamente aggravarsi la sua malattia. Nel 1997 si trasferisce a Munster, pochi chilometri più a nord, nella casa di colui che nell'anno successivo sposerà Ilona Goebel. Il 1° agosto del 1999 fa ancora in tempo a lasciarci un'ultima testimonianza della sua arte attraverso l'apparizione al festival MIMI di Arles in Francia, dove si esibisce alla voce e alle percussioni assieme a Dominique Ponty al piano.

Un mese dopo, l'8 settembre del 1999, muore per attacco cardiaco nell'ospedale di Munster in cui era stato ricoverato pochi giorni prima. La sua memoria rimarrà viva in tutti coloro che continuano ad ispirarsi alle sue idee anticonformiste, al suo peculiare modo di incarnare il concetto di "artista" e sopratutto alla sua musica magica, che come nella storia di tutti i grandi del Novecento -si chiamino Harry Patch, Sun Ra o Jimi Hendrix- ancora oggi suona attuale e al di là di ogni tempo.

Massimiliano Busti da Blow Up n° 134/135 luglio/agosto 2009


- A New Sound Of A Old Instrument
(1978) Kopf Kd 133017 - cd

1. Oasis 3.50 - 2. Single Foot 1.55 - 3. Mirage 3.16 - 4. Bug On A Floating Leaf 1.58 - 5. Sand Lily 3.17 - 6. Frost Flower 1.45 - 7. Crescent Moon March 2.40 - 8. Barn Dance 1.53 - 9. Elf Dance 2.07 - 10. Logrundr In G 6.33 - 11. Log In B 4.35 - 12. Logrundr In D 1.28 - 13. Logrundr in F Sharp 3.20

Musicians:
Louis T. Hardin "Moondog", Fritz Storfinger, Wolfang Schwering

Produced by managarm and ROOF-Music
Recorded on The Breil organ at Herz-Jesu-Kirche in Oberhausen
Engineering by Friedbert Keuken