| Soft Verdict
  
 
 album
        in pagina
 
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        Struggle
        For Pleasure
 
 
   
  |  - Struggle For Pleasure (1983) Disques Du Crepuscle 205 887 - vinile
 
 1. Tourtour 2.27 - 2. Struggle For Pleasure 3.52 - 3. Salerness 2.57 - 4. Close Cover 3.08 - 5. Bresque 2.31 - 6. Gentleman Of Leisure 4.43
 
 Musicians:
 Luk Schollaert, Anne Van Den Troost, Pieter
        Vereerthbrugghen, Hans Francois,  Wim Mertens, Marc Grawels, Dirk
        Descheemaeker, Marilyn Maingart, John Ruocco
 
 Produced by Wim Mertens
 Recorded on April, October 1982
 Engineering by Marc Francois
 
 Ad un anno
        esatto da Vergessen,
        spledido lavoro d'esordio, il gruppo di Wim Mertens si
        ripresenta al pubblico con questo mini-Lp nuovamente per
        la Crepuscle (etichetta di cui Mertens è il principale
        animatore) ma con la distribuzione affidata alla Ariola-Benelux,
        scelta che è segno tangibile di voler vedere i propri
        produtti piazzati su un mercato più sicuro di quello
        tradizionalmente un po' traballante delle indies.
 Sottotitolo di questa Struggle For
        Pleasure è "pètite musique de
        chambre", e c'è da dire che mai specificazione fu
        più azzeccata. Soft Verdict conferma qui in pieno tutti
        i migliori propositi accennati (peraltro senza incertezze)
        in Vergessen: viene
        seguita con coraggio la scelta quasi esclusivamente
        acustica, con sezioni di fiati e archi veramente
        curatissime, e la strumentazione elettronica scende in
        campo solo negli ultimi due brani e segnatamente in
        quella Gentleman Of Leisure,
        d'impronta tipicamente alla Glass, che chiude, in
        splendido crescendo, l'album.
 La title-track è un pezzo di notevole bravura, con lo
        stesso Wim Mertens ad una delle tastiere: un pianoforte
        che segna il brano di cluster veramente avvincenti, che
        fanno sentire il piacere della composizione, oltre che
        quello della ricerca. Cosa rara nella musica colta
        contemporanea, molto rara nell'avant-garde di tutte le
        tendenze: ma Soft Verdict si pone decisamente al di là
        delle mode, al di là delle tendenze, diventando esso
        stesso movimento autonomo del fare musica nell'Europa
        della fine del ventesimo secolo.
 Per un gruppo così si possono scomodare anche grossi
        concetti, sicuramente non andranno sprecati: tutte le
        parti di fiati di Struggle For Pleasure
        sono di una pulizia timbrica assolutamente eccezionale e
        le composizioni filtrano elementi provenienti dai grossi
        esperimenti di teoria musicale di questo secolo. Momenti
        di atonalità, sospensioni del fraseggio al limite del be-bop
        e ritorni romantici come nella struggente Close
        Cover, musica da film in bianco e nero
        immaginati nei primi anni sessanta, spiagge di Biarritz
        sotto i primi temporali di agosto e il vento del mare che
        disegna nuvole di sabbia e pacchetti di Chesterfield
        vuote sul piazzale di fronte all'aereoporto di Nizza.
 La musica di Soft Verdict è anche fatta di queste
        sensazioni, c'è bisogno anche di questo, non per
        dimenticare tutto il resto ma per lasciarci ondeggiare .
        ci sia consentito almeno un po' - in un'altra realtà.
        "ci sono giorni in cui si ha così bisogno di
        tenerezza, di dolcezza..." dicevano le uniche parole
        cantate in Vergessen:
        quella di Soft Verdict è la colonna sonora di quei
        giorni, tenera e inquieta e necessaria musica veramente
        del nostro tempo.
 Walter
        Ferrari da Rockerilla n° 41 gennaio 1984
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