John Martyn



album in pagina:

- Inside Out
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Solid Air
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One World
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Bless The Weather
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Sunday Child
- London Conversation
- Live At Leeds




Una vita, quella di John Martyn, percorsa in una dozzina di sequenze, di cui, almeno tre, Solid Air, Inside Out, e Grace And Danger, passeranno alla storia della rock musica, componendone una pagina atipica ed intelligente, confortata dall'apporto geniale di poche altre menti non meno valide e particolari: Nick Drake per primo, Jon Mark, Jonny Almond, Pete Atkin, Roy Harper, Michael Chapman, Kevin Coyne e qualche altro.

E' Hamish Imlach, chitarrista e folksinger scozzese molto vicino alla tradizione, a dargli i primi rudimenti alla chitarra, ma la cronaca vuole che sia Bert Jansch, in un solo anno, a smaliziarlo su tutte le difficoltà del finger picking più evoluto. Ed è subito l'esordio, precoce, ben promettente.

La realtà musicale dei tempi, sul finire degli anni settanta, vede molti musicisti inglesi impegnati a rivedere la tradizione con occhio giovanile e sfrontata irriverenza, c'è il folk, si, c'è la tradizione, ma anche il jazz, il rock, il blues, linguaggi, questi, più contemporanei, più congeniali ai tempi.

Nasce l'idea di rivivere la tradizione con l'aiuto delle più diverse tendenze musicali e sonore. E Martyn affoga le sue prime esperienze proprio in questa sorgente ricca di idee, intuizioni, speranze. Ma in lui il folk rimarrà solo un ricordo, un feeling ancestrale, sotterraneo e intimo, sebbene sempre presente.

Con
Bless The Weather, del '71. il disegno musicale di Martyn prende a delinearsi con maggior precisione; e già le basi di una ricerca destinata all'evoluzione continua, sono poste. Solid Air, dedicato all'amico Drake, ed Inside Out, assurgono ai vertici di un'espressività assolutamente originale. John veste i panni del songwriter contemporaneo e allo stesso tempo tenta di trascendere la dimensione più ovvia e tradizionale. La voce, sussurrata, calda, morbidamente roca, gioca dolcemente nei sussulti del ritmo per diventare strumento aperto e sensitivo, la chitarra, filtrata, ricerca mille stimoli nelle pieghe di una timbrica ricca e variegata. Martyn è alchimista sottile di materiali sonori, ritmi, misure: in lui, mai l'adesione formale ad un genere o ad uno schema, in lui, sempre una musica affascinante e sensuale che penetra con definizione i segni del suo stesso tracciato esistenziale. Il folk, il jazz, il rock, il funky (vedi Johnny Too Bad da Grace And Danger) vengono trasfigurati nella loro rigidità formale per fungere da supporto ideale ad una personalità complessa, dall'acuita sensibilità percettiva. Una proposta musicale fascinosa e calda, quella di John, certo di non facile fruizione, spinta ad attentare a quelle che sono le convenzioni dei generi musicali e di chi li vive necessariamente settorializzati.

Le canzoni di
Grace And Danger parlano d'amore, un amore che pulsa alla fine, parlano di nostalgia, di consapevolezza, dolcemente, compostamente, amaramente. Le parole, leali, pure, colgono un senso superiore nei gorghi teneri di una musicalità perfetta, accarezzate generosamente dalla voce di Martyn che non finisce di sorprendere mai.

Looking On fa pensare al jazz-rock, alle plaghe sonore impalpabili di Ralph Towner, ai giochi intricati dei miglior Weather Report, ma è, in fondo, un pensiero che non rende giustizia nè a John nè ai musicisti che lo accompagnano, Phil Collins, John Giblin, Tommy Eyre, tutti splendidi. E' fuori logica di trastullarsi con le etichette; Martyn è un musicista il cui valore si misura attraverso la stessa capacità di sondare i più segreti spazi interiori esplorando sempre nuove prospettive sonore e musicali. Ascoltate Sweet Little Mystery e Baby Please Come Home, e lasciatevi andare dalla sobria dolcezza, dalla tenerezza calma di quest'uomo, un uomo, un musicista, da amare senza reticenze.

Ugo Bacci da Rockerilla n° 10 gennaio 1981


- Inside Out
(1973) Island Records IMCD 172 - cd

1. Fine Lines - 2. Eibhli Ghail Chiuin Ni Chearbhail - 3. Ain't No Saint - 4. Outside In - 5. The Glory Of Love - 6. Look In - 7. Beverley - 8. Make No Mistake - 9. Ways To Cry - 10. So Much In Love With You

Musicians:
John Martyn, Danny Thompson, Remi Kabaka, Steve Windwood, Chris Stuart, Chris Wood, Kesh Sathie, Bobby Keyes

Recorded at Island Studios, London
Produced by John Martyn
Cover by Visualeyes

Chissà se ora che la gran lotteria dei Jingle lo ha estratto da una storia artistica magnifica e ignorata, toccherà anche a John Martyn, alias Iain McGeachy, quel quarto d'ora di notorietà che Warhol aveva pronosticato per tutti.
Nel caso dello scozzese (Glasgow 1948) non c'è da scommetterci: una cattiva stella ben coltivata è la guida costante dei suoi trentacinque anni di musica. Sarà un caso, ma intanto il pezzo scelto (
The Glory Of Love) per il lancio di una rinnovata station wagon è l'unico non suo di tutto il disco. Eppoi l'opera in questione, in una discografia e in una vita già segnatissime maledizioni, smarrimenti e solitudini, è forse la più inquita e dura, irrisolta eppure splendida, appassionata e cupa, radicalmente innovativa, drammaticamente in bilico fra essere e non essere. Giusto come la doppia anima del poeta: forte e fragile, triste e sfacciata, alata e autodistruttiva, cuore ebbro in fuga sull'orlo della vita.
Era il 1973 - esatta metà della stagione più luminosa di Martyn - e dischi come
Inside Out davano ragione a chi vedeva nel rock pane e companatico per menti nuove e migliori. Vien da ridere a sentir parlare i Soloni di oggi di contaminazioni e morte dei generi: in quelle dieci canzoni Martyn seppe (in)fondere John Coltrane e Tim Buckley, libera improvvisazione e melodie stranianti, tempi impossibili e dolentissimo blues, folk scozzese e chitarre hendrixiane, distorsori e tabla, sitar e pianoforti, elettronica e acustica, stazianti ballate d'amore e fiammeggianti visioni psichedeliche. Su tutto l'originalissimo virtuosismo chitarristico di Martyn e la sua voce jazzy nera come il carbone, vibrante e carnosa come un sax tenore, logos di un pathos purissimo.
Musicista per musicisti, anche allora ebbe intorno alcuni dei migliori, che non eran certo lì per fama o denari: Steve Windwood, Danny Thompson, Chris Wood. Nasceva il futuro ma se ne accorsero in pochi.
Paolo Russo da Musiche di Repubblica n° 283 - 10 maggio 2001

- Solid Air
(1973) Island Records IMCD 85 - cd

1. Solid Air - 2. Over The Hill - 3. Don't Want To Know - 4. I'd Rather Be The Devil - 5. Go Down Easy - 6. Dreams By The Sea - 7. May You Never - 8. The Man In The Station - 9. The Easy Blues

Musicians:
John Martyn, Danny Thompson, John Bundrick, Dave Mattacks, Dave Pegg, Tristan Fry, Toni Coe, Richard Thompson, Simon Nicol

Recorded at Island Studios and Sound Techniques Studios, London on November-December 1972
Produced by John Martyn and John Wood
Engineering by John Wood
Cover photo by John Webster

Questo lavoro dell'irrequieto e controverso cantautore scozzese coincide con il suo definitivo allontanamento dagli schemi folk del primissimo periodo della carriera (cinque dischi, due dei quali con la moglie Beverly), consentendo all'artista l'avvio di un nuovo, stimolante percorso; già nel precedente e notevole Bless The Weather del 1971 sussistevano chiari segnali in tale direzione, ulteriormente confermati nel disco che seguirà Solid Air e cioè l'ostico Inside Out, sempre del 1973. Qui la sperimentazione, sia dal punto di vista vocale che strumentale, diventerà la caratteristica dominante portando al compimento di un ideale trittico per poi virare verso il rassicurante pop-rock di Sunday's Child del 1974.
Tornando al disco in esame, si può notare come vengano estremizzate e condensate le caratteristiche che costituiscono l'approcio di Martyn alla forma-canzone, un mix di ecletticismo, innovazione e rispetto della tradizione. Ogni brano ha una sua caratteristica, un segno preciso; accanto ad episodi archetipicamente folk (
Over The Hill, con Richard Thompson), si trovano lisergici e incandescenti blues (I'd Rather Be The Devil) e liquide improvvisazioni jazzate (Dreams By The Sea), ma c'è spazio anche per il perfetto fingerpicking della deliziosa, solare May You Never e per la quasi-bossa di Man In The Station. Il capolavoro è racchiuso negli oltre cinque minuti di Solid Air, composta in omaggio all'amico Nick Drake, quasi un quadro astratto con la voce dilatata e contorta a disegnare un lungo assolo dal sapore jazzato, efficacemente contrappuntato dal contrabasso del partner storico Danny Thompson, dal sax di Tony Coe e colorato da nuances di vibrafono e tastiere.
Fauro Meirana da Il Corriere Mercantile 13 maggio 2004

- One World
(1977) Island Records ilps 9492 - vinile

1. Dealer 4.55 - 2. One World 4.03 - 3. Smiling Stranger 3.26 - 4. Big Muff 6.25 - 5. Couldn't Love You More 3.00 - 6. Certain Surprise 3.48 - 7. Dancing 3.41 - 8. Small Hours 8.40

Musicians:
John Martyn, Danny Thompson, Jon Field, Tristan Fry, George Lee, Neil Murray, Andy Newmark, Dave Pegg, Morris Pert, Rico, Hansord Rowe, Bruce Rowlands, Kesh Satie, Jon Stevens, Steve Windwood

Recorded at Woolwich Green Farm
Engineering by Phill Brown, Frank Owen, Robert Ash
Produced by Chris Blackwell
Cover painting by Tony Wright

- Bless The Weather
(1971) Island Records IMCD 135 - cd

1. Go Easy - 2. Bless The Weather - 3. Sugar Lump - 4. Walk On The Water - 5. Just Now - 6. Head And Heart - 7. Let The Good Things Come - 8. Back Down The River - 9. Glistening Glyndebourne - 10. Singin' In The Rain

Musicians:
John Martyn, Danny Thompson, Tony Reeves, Roger Powell, Ian Whiteman, Richard Thompson, Smiley De Jonnes, Beverly Martyn

Recorded at Sound Techniques
Produced by John Martyn and John Wood
Engineering by John Wood and Steve Mayberry

- Sunday's Child
(1974) Island Records IMCD 163 - cd

1. One Day Without You 2.54 - 2. Lay It All Down 1.47 - 3. Root Love 4.30 - 4. My Baby Girl 2.27 - 5. Sunday's Child 3.14 - 6. Spencer The Rover 4.05 - 7. Clutches 1.51 - 8. The Message 2.54 - 9. Satisfied Mind 3.26 - 10. You Can Discover 3.40 - 11. Call Me Crazy 7.23

Musicians:
John Martyn, Danny Thompson, Liam Genochey, Tony Braunagel, Terry Wilson, John Bundrick, Kesh Satie, Beverly Martyn

Engineering by Richard Digby
Produced by John Martyn
Cover by Visualeyes

- London Conversation

(1967) Island Records IMCD 319 - cd

1. Fairy Tale Lullaby 2.49 - 2. Sandy Grey 2.22 - 3. London Conversation 2.39 - 4. Ballad Of An Elder Woman 2.40 - 5. Cocain 2.54 - 6. Run Honey Run 2.34 - 7. Back To Stay 3.26 - 8. Rolling Home 5.41 - 9. Who's Grown Up Now 4.00 - 10. Golden Girl 2.30 - 11. This Time 3.05 - 12. Don't Think Twice, It's Allright 4.11 - 13. She Moved Through The Fair 2.33

Musicians:
John Martyn solo

Recorded at Island Studios, London
Produced by Theo Johnson
Cover photo by Barry Wentzel

- Live At Leeds

(1976) One World ow 107 - cd

1. Outside In - 2. Solid Air - 3. Make No Mistake - 4. Bless This Weather - 5. The Man In The Station - 6. I'd Rather Be The Devil - 7. My Baby Girl - 8. You Can Discover - 9. So Much In Love With You - 10. Cluthches - 11. Mailman

Musicians:
John Martyn, Danny Thompson, John Stevens, Paul Kossoff

Recorded live at Leeds on 1976
Produced by John Martyn
Cover by John Martyn