Diana Krall



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- The Girl On The Other Room


- The Girl On The Other Room
(?) Capitol verve  - cd

1. Stop This World 3.59 - 2. The Girl On The Other Room 4.05 - 3. Temptation 4.28 - 4. Almost Blue 4.04 - 5. I've Changed My Andress 4.47 - 6. Love Me Like A Man 5.49 - 7. I'm Pulling Through 4.03 - 8. Black Crow 4.48 - 9. Narrow Daylight 3.32 - 10. Abandoned Masquerade 5.11 - 11. I'm Coming Through 5.07 - 12. Departure Bay 5.40

Musicians:
Diana Krall, Anthony Wilson, Neil Larsen, Christian McBride, John Clayton, Peter Eskine, Jeff Hammilton, Terri Lyne

Produced by Tommy Li Puma and Diana Krall
Recorded at Capitol Studios, Hollywood and Avator Studio, New York
Engineering by Al Schmidt
Cover photo by Mark Seliger

Prima o poi doveva succedere. Dopo aver riletto tanta musica degli altri (da Nat King Cole a Burt Bacharach), per la prima volta Diana Krall mette mano alla penna, senza per questo staccarsi dal pianoforte.
Stavolta c'è un valore aggiunto di nome Elvis Costello (da qualche tempo suo marito), il cui tocco si sente in più di un brano, tra quelli originali. Accanto ai quali non possono mancare i collaudati attrezzi del mestiere, le reinterpretazioni di un repertorio nobile.
Stavolta la scelta è meno omogenea, meno "monografica", per così dire, e si salva vivacemente dalla Mose Allison di Stop The World al Tom Waits di Tempation, passando per I'm Pulling Through (Billy Holiday) e Black Crow dell'amata conterranea Joni Mitchell, banco di prova per generazioni di artisti.
L'efficacia e l'eleganza della Krall sono fuori discussione, la novità sta nell'omogeneità tra materiale già noto e composizioni inedite. Questione di predisposizione genetica, indubbiamente, ma il risultato giova di certo la presenza discreta di Costello, come il livello assoluto dei musicisti impiegati e la produzione al solito impeccabile di Tommy LiPuma, maestro che non passa mai di moda.
Bella, brava, sofisticata, la ragazza scrive I've Changed My Andress, ma non cambia di una virgola il suo "posizionamento" nel mercato del jazz attuale.
Luigi Iavarone da Raro n° 156 giugno 2004