John Cage



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- Cheap Imitation



La musica è ovunque: "che i sogni si identifichino in noi e che ci si possa identificare nei suoni" Arnold Schoemberg diceva di lui: "non è un compositore ma un inventore di genio".

John Cage nato a Los Angeles nel 1912, dopo aver rifiutato la proposta di Goldfinger di dedicarsi completamente all'architettura, studia e collabora con Richard Buhlig, Henry Cowell e Adolph Weiss per approdare alla scuola di Schoemberg, professore presso l'Università della South California, il quale accetta di seguirlo purchè si consacri alla musica. Il significato di "consacrarsi alla musica", per Cage, è scoprirne l'essenza, in primo luogo trasfigurando i tradizionali ruoli e valori degli abituali strumenti di ricerca; in secondo luogo, utilizzando il "noumeno", cioè la cosa pensata, nella globalità dei suoi aspetti, dalla politica alla filosofia, dall'ordine al caos, dalla tecnologia all'Umanesimo, dal razionale all'irrazionale alla provocazione, al fine di concepire la musica come elemento essenziale e seminale della vita stessa. "Con la musica la vita avrà sempre più senso".
Appare quindi chiaro che interpretare l'opera di Cage limitatamente nell'ambito squisitamente "musicale" è non solo anacronistico e riduttivo ma sopratutto incongruo.

Autentico interprete dello spirito di Duchamp, Ernst, Breton, Jarry e del movimento Dada, egli sconvolge i canoni musicali dando importanza non solo al risultato finale, ma al "come", considerando e concependo le varie forme del procedimento creativo preoritarie o quantomeno paritetiche all'opera che ne scaturisce. Parlare anche sinteticamente della carriera dell'artista ha necessitato la stesura di parecchi volumi, quindi il ricordare qui alcuni dei suoi lavori fondamentali non ha alcune pretesa esautiva, ma serve soltanto per inquadrare e storicizzare il personaggio. La creatività di Cage non è etichettabile, ma si esplica nell'arte in senso lato, nella musica come nella pittura (le sue partiture stesse sono oggetto di mostre), così come nel campo letterario. Le sue prime composizioni risalgono al 1930, al suo primo soggiorno europeo, ma nessuna di queste ci è nota pichè - come egli stesso ricorda - "offendevano troppo l'orecchio". Tra i suoi lavori ci sembra particolarmente meritevole di menzione la novità sconvolgente del
Piano Preparato, un pianoforte all'interno del quale vengono inseriti gli oggetti più disparati (bulloni, fiammiferi) per modificarne la timbrica e le sonorità. Di fondamentale importanza è anche Imaginary Landscape, la prima opera di musica elettronica mai concepita, una partitura per pianoforte, piatti, due giradischi a velocità variabile e registrazioni di suoni sinusoidali si frequenze diverse. Infine, The Seasons è la sua prima opera per orchestra tradizionale.

Cage non è mai stato particolarmente interessato alla registrazione dei dischi: "Non credo nei dischi, talvolta permetto che ne vengano fatti, ma se li incido è solo perchè mi vengono richiesti o per aiutare qualcuno". I suoi albums non sono facilmente reperibili, ma è abbastanza agevole procurarsi il vecchissimo
Three Dances And Four Organs
e l'importantissimo doppio Etudes Borèales-Ryoonji, che comprende due composizioni per pianoforte e e violoncello del 1978 e del 1983. Cage ha anche trascorso molto tempo nel nostro Paese, passando dal quic di Mike Bongiorno (divenne campione di Lascia o Raddoppia come esperto micologo, sul finire degli anni '50), ai vari festivals, concerti, seminari: dalle sue collaborazioni con la Cramps, dove ha lavorato anche con l'indimenticato Demetrio Stratos, al famoso concerto al Lirico di Milano nel plumbeo '77; ed ancora, passando dal "treno preparato" che scorazzò per alcuni giorni attraverso l'Emilia, alla partecipazione al seminario Sonorità Prospettiche, rassegna del rapporto musica-ambiente tenutasi a Romini. Ogni volta, la reazione pubblico italiano (ma questo accade un po' ovunque) è stata di aperta contestazione: per esempio al Lirico durante la rappresentazione di Empty Words (un monologo di frasi senza senso recitate al microfono dall'autore), Cage fu assalito da un gruppo di autonomi che cercarono di bendarlo. Si può tentare di ignorarlo seguendo l'autorevole esempio di Adorno, ma Cage non ti molla: come L'Angelo Sterminatore di Bugnuel, così presente nella sua impalpabile trasparenza.

A prescindere da qualsiasi considerazione, l'attività e le celebrazioni "cagiane" non conoscono tregua. Sul finire dell'86, egli ha esposto a New York, nelle sale di Blum Helman, una serie di disegni e grafiche. Il programma dell'annuale Festival di Colonia (in febbraio) contempla un'ampia sezione del progranna dedicata ad esecuzioni di Cage e particolarmente attesa è la sua rilettura del
Socrate di Erik Satie. Per finire, in maggio dovrebbe essere pronta una nuova composizione che sarà presentata in anteprima a Bruxelles.

A 74 anni suonati, dunque, Cage è ancora in piena attività. Le definizioni su di lui si sprecano: le più ricorrenti sono: arnarchico, inventore, mistificatore, pazzo, genio, umanista. Del genio e del pazzo ha la trasparenza, la leggerezza e la risata. Ma è l'ultimo aggettivo che meglio lo definisce, affratellandolo ad Erasmo e a Tommaso Moro, ed inoltre sottolineando quanto questo puro figlio dell'America tragga dalla cultura europea le sue più intime radici.

Antonio Lodetti
da Mucchio Selvaggio n° 109 febbraio 1987

- Cheap Imitation
(1977) Cramps crs 6117 - vinile

1. Solid Band
20.30 - 2. Band I 7.14 - 3. Band II 8.27

Produced by David Berhman
Recorded at Center for Contemporary Music, Mills College, Oakland, California on March 17, 1976
Engineering by Blue Gene Tyranny
Cover photos by Rhonda Nathas and Umberto Padroni